Ragionier Bertanza, ancora molti anni di paella

Mercoledi, 17 Maggio, Encarnita e io abbiamo avuto a casa un ospite d'onore: il nostro amico Fulvio Bertanza. E quando dico "amico" uso il sostantivo  nella accezione che offre il "Dizionario essenziale della Lingua Italiana Sabatini Coletti": "Chi ha un rapporto di affetto e stima con qualcuno". Non certo nell'orgia indistinta di "friends" propostaci da certe diavolerie che chiamano "social", che di sociale non hanno proprio niente se non di spiarci costantemente 24 ore al giorno, invadere la nostra vita, farci perdere tempo, e invece di unire allontanarci sempre di più in un anonimato di impersonali ditate su una tastiera. Il nostro amico Fulvio ha festeggiato con noi il suo compleanno numero... (finisce con il 4, inizia con...un altro differente) e insieme abbiamo goduto dei profumi e dei sapori di una ricca paella cucinata con la consueta maestria da Encarnita, diligente allieva della signora Joaquina. Master Chef? Me ve de rider!

Ritrattino del festeggiato. Fulvio Bertanza, ragioniere, dopo esperienze lavorative in aziende private a Lumezzane, terra di rubinetterie, posateria, di maratoneti (Gianni Poli è lumezzanese), passa alla SIP (1964), la società telefonica nazionale erede della antica (1924) STIPEL, Società telefonica interregionale per il Piemonte e la Lombardia, poi TELECOM (1994), poi TIM, poi chi sa che diavolo ancora con questa girandola finanziaria nella quale ci capiscono solo "loro". Il rag. Bertanza diventa responsabile della sede di Salò, una aerea molto vasta che comprende la Riviera gardesana sponda bresciana e valli limitrofe, zeppe, un tempo ma pure oggi, di attività industriali. Stimatissimo, porta la sede salodiana all'apice per numero di impianti e diffusione dei servizi. "Ho fatto di tutto, nel limite del consentito, per aiutare aziende e privati, per accelerare pratiche, per creare un servizio rapido ed efficiente. E dei tanti, una volta che ho finito il mio lavoro, non sono stati molti quelli che mi hanno fatto una telefonata. La vita...proprio vero: non fare mai favori se non sei corazzato contro l'ingratitudine umana! Avevo con me colleghi e colleghe straordinari, che non guardavano mai l'orologio e quando c'era da sgobbare non si sono mai tirati indietro"

Sposato con la volitiva Teresa, purtroppo scomparsa alcuni anni fa, padre due due rampolli che stanno facendo cose egregie nella vita: Stefano, affermato avvocato in Salò, sportivone a tutto tondo, Giorgio, docente universitario, ordinario di Ingegneria Sanitario-Ambientale al Dipartimento di Ingegneria Civile, Architettura, Territorio e Ambiente della Università di Brescia, , in aggiunta, chitarrista sopraffino, autodidatta ma ad alti livelli, concertista richiesto. Bertanza padre fa invece cantare i suoi fucili, nelle poche settimane di apertura della caccia sul Monte di Gargnano. Cacciatore rispettoso, con una vasta cultura degli uccelli, dei "passi", mai sparato tanto per sparare, mai usato sistemi illeciti di cattura. Io che cacciatore non sono ma non sono contrario e, soprattutto, mi piace mangiare la cacciagione, da lui ho imparato parecchie cose sui volatili.

Ci siamo conosciuti nel secolo scorso, contansi 36 anni, era il 1981. La connessione? Lo sport, una gara podistica che voleva crescere, un posto incantevole, amicizie solide e ancorate nel tempo. Siamo ancora qui, adesso coinquilini di questa bella montagna che si affaccia sul Benaco: lui a Liano, in una casa invidiabile con vista sul Monte Baldo e sul lago, Encarnita e io a Navazzo, a noi solo la punta della montagna veronese. 

Mercoledi 17 il suo ritorno a Liano ha richiesto una prudente prima marcia! Ma era il compleanno, libare licitum est. Auguri, ragioniere, venga ancora a trovarci!