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Andrea Camilleri, impegno civile e politico

Riproduco un brano scritto da Andrea Camilleri per il numero monografico che la rivista «MicroMega» gli ha recentemente dedicato. «Camilleri sono», questo il titolo delle 226 pagine che hanno accolto contributi di attori, produttori, scenografi, editori, compositori, registi, scrittori ed altri ancora. Nella prima parte, Camilleri si racconta: il teatro, i romanzi storici, Montalbano, la lingua, le donne. Il brano che riproduco si intitola «Impegno civile e politico». Dopo aver accennato ad alcune sue esperienze dirette, l'autore continua:

...devo confessare che oggi quel tipo di impegno così attivo non mi manca, sinceramente penso che non ne valga più neanche la pena. Mussolini purtroppo disse bene:«Governare gli italiani non è difficile, è inutile». Sono certo che prima o poi ci sarà un risveglio delle coscienze, perchè, dopo averci incautamente ridotto con le pezze al culo, ci sarà un crollo abominevole di questo governo. Ma non ho molta fiducia che dalla società civile possa rinascere qualcosa. Ma quale società civile! Io vedo una mutazione genetica nel paese, al punto che mi chiedo se l'Italia non sia stata conquistata dai marziani. In alcuni film di fantascienza ci sono degli alieni dalle sembianze umane. Ecco, sembrano uomini ma non lo sono. Tutto quello che sento dire dal signor ministro dell'Interno è assolutamente vomitevole. L'idea di chiudere i porti è una infamia, l'idea di dire alla Guardia costiera:«Se ricevete un Sos rispondete:"Rivolgetevi a Tripoli"» è un'altra infamia. E infatti il comandante della Guardia costiera ha dichiarato con grande civiltà:«Noi risponderemo a qualsiasi Sos».

E il fatto che siano proprio queste infamie a far aumentare il consenso del governo mostra quello che il nostro paese è. L'Italia sta rivelando il suo vero volto: è sempre stato un paese razzista, sempre, l'ho scritto diverse volte. Negli anni Sessanta ho visto coi miei occhi a Torino i cartelli «Non si affitta a meridionali». Che cos'è un italiano? Prima di tutto un razzista, e poi un fascista con una visione limitata del domani. Non ha più un ideale. Vi pare possibile che l'ideale di oggi sia quello di chiuderci nel nostro piccolo di fronte a quello che sta avvenendo nel mondo, dove perfino il presidente degli Stati Uniti è un nemico dell'umanità? Stiamo facendo dei passi indietro, fino alla preciviltà. Rimettere i dazi doganali è una follia economica prima di tutto, è una guerra, fatta con mezzi diversi dalle armi.

E l'Europa si è dimostrata un fallimento. Il recente accordo sulla base del quale i paesi accoglieranno i migranti volontariamente è ridicolo. Volontariamente? Ma che significa? È chiaro che un'Europa basata sull'unica cosa che è riuscita a fare, ossia l'euro, è un'Europa destinata a sfasciarsi. Si sta sfasciando sotto la catapulta esterna dei migranti ma prima o poi avrebbe fatto la stessa fine per altri motivi.

Qualche tempo fa ricevetti dal governo ungherese un diploma per «Il nobile ed esemplare comportamento e per il generoso aiuto manifestati a favore degli ungheresi profughi in Italia a seguito della rivoluzione del 1956». Beh, io glielo rimanderei indietro! Così come sto seriamente pensando di restituire tutte le onorificenze che lo Stato italiano mi ha dato, perchè sento di non avere niente a che fare con questa Repubblica...


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