Superare i pregiudizi? Parlarsi, magari sottovoce

"Per ridurre pregiudizi e stereotipi non c'è altra via che instaurare una comunicazione con i gruppi oggetto di pregiudizi, magari incominciando a conoscere i singoli membri del gruppo, onde evitare di applicare automaticamente al singolo il pregiudizio negativo che investe l'intero gruppo. Ma se già abbiamo difficoltà a parlare con quelli simili a noi, come facciamo a parlare con quelli che percepiamo diversi da noi?"

Questa è la «chiusa» dell'articolo di Umberto Galimberti (filosofo, sociologo, psicanalista e gionalista de La Repubblica) sull'ultima pagina dell'inserto settimanale «D» di sabato scorso, 8 settembre. Titolo: Stereotipi e pregiudizi. Troppo facile essere d'accordo con l'editorialista. Credo che ciascuno di noi lo possa verificare quasi ogni giorno: non si riesce più a parlare esprimendosi civilmente, con toni pacati, magari fermi nel difendere le proprie idee, ma rispettosi degli spazi degli altri. Tutti gridano, inveiscono, spessissimo insultano. Un mondo che sta regredendo rapidamente verso un'era animalesca, bestiale. Il verbo che va di moda? Sbranare.