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Settembre 2020: con la faccia di Lee van Cliff

 

Voglio immergermi nella serenità di questa immagine che illustra il mese di settembre del calendario che ideai con altri amici come omaggio alla terra dove vivo stabilmente da circa quattro anni. Cerco in questa immagine la forza interiore per convincermi che il nostro Paese troverà energie morali per uscire dal pantano in cui sta affondando come nelle sabbie mobili. Ma ci credo poco, mi sforzo, ma ci credo sempre meno. In questi giorni, dovendo, per forza, mettere la testa fuori dalla mia tana, mi son guardato attorno e ho visto che non c'è stato nessun miglioramento, semmai un marcato peggioramento. Altro che l'ingenuo, ridicolo «saremo migliori» degli inizi della paura per il perverso virus che nessuno è stato capace di domare. Va aggiornato: «siamo molto peggiori» di sette, otto, mesi fa. Chi rubava ha continuato a rubare, e ruba a man salva, chi è abituato ad approfittare lo fa ancor più sfacciatamente, e a pagare son sempre i più deboli. Non sono bastati i morti di marzo, aprile, maggio, no, ce ne vogliono altri, tanti altri. E ci saranno, oh sì che ci saranno. Alla faccia dei gaglioffi (bel sostantivo riesumato in una intervista dalla professoressa Elisa Fornero, la tanto vituperata, insultata, «asfaltata», ministra Fornero) che ci dicono che non esiste nessuna malattia. Gaglioffi, i quali, mentre negano, al tempo stesso sono alla ricerca degli «untori», come nel buio Medioevo delle streghe: gli immigrati, i ragazzi delle discoteche, coloro che son andati a far le vacanze all'estero. Ah, parola magica: vacanze, raccontano che son stati 35 milioni gli italiani con le chiappe al sole. Non male, per un Paese in miseria, specie i ristoratori, poveretti...io ne ho incontarto uno e ho cercato di aiutarlo in questa sua momentanea miseria: accaduto venerdì scorso, un piatto di pennette al sugo di pomodoro per un bambino pagato 15 euro, dopo averlo rapinato di 2,50 per il servizio e di 3 per una bottiglietta di acqua pseudominerale. Mah, ci avevano assicurato che saremmo stati migliori. E magari più onesti, no?

Mi son venuti in mente i titoli di due film. Ci siamo lasciati alle spalle da poche ore il mese di agosto. Lo identifico con il film «Titanic»: la nave affonda ma gli imbecilli, gli strafatti dall'alcol e dalla cocaina, continuano a ballare. Dobbiamo affondare? E affondiamo, almeno ubriachi, drogati e incoscienti. L'altro titolo, per il mese di settembre, lo prendo a prestito da una pellicola degli anni '60, un western: «La resa dei conti», con Lee van Cliff e Tomas Milian, immancabili musiche di Ennio Morricone. 

Ce la faremo, stava scritto da tutte le parti. Stava, adesso in giro di cartelli così ottimistici ne vedo molti meno.

La nostra foto - Dove: Briano - Apparecchio: NIKON D850 - Lunghezza focale: 48.0 mm - Ottica: 24.0 - 70.0 mm f/2.8 - Tempo esposizione: 1/30 - Diaframma: f/11.0

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