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Abbiamo sempre avuto un debole per i pifferai

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Questa opera d'arte disegnata è più incisiva di mille articoli di fondo, di altri mille elzeviri, di milioni di contorte articolesse politico - sociali. L'ha disegnata, con il suo inconfondibile tratto e con la altrettanto consueta graffiante incisività, Altan, per la prima pagina interna de' «L'Espresso». Non serve nessun altro commento, chi vuol capire capisce. Chi non vuol capire, beh, cadrà nel baratro. È già successo, e più di una volta. 

A Tignale il meglio dei giovani di Garda e Sebino

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TIGNALE – Si veleggia domenica (e siamo intanto al 9 giugno) il Trofeo Comune di Tignale. La regata è organizzata dal Circolo Vela Gargnano, in collaborazione con l’Ufficio Unico del Turismo di Tignale, e, ovviamente, con l'approvazione federvelica. In gara ci saranno i giovani delle classi Rs Feva e 29Er, più quelli del singolo O’ Pen Bic, che arriveranno da Bergamo con lo squadrone del Play Sport Academy. La prima serie di partenze è prevista per le ore 12. Lo spazio del campo di gara si svilupperà tra il Prato di Tignale e la Centrale Elettrica a nord di Gargnano. Le due imbarcazioni in doppio arrivano dalle sfide di Castelletto di Brenzone, che hanno visto protagonisti i ragazzi delle quadre veliche di ANS di Sulzano (lago d’Iseo), Brenzone, Canottieri Garda e Gargnano. Per gli Rs Feva sarà l’ennesimo test in vista del Campionato mondiale del mese di luglio, che si correrà in Toscana. Base di approdo per gli equipaggi sarà al porticciolo di Marina di Bogliaco. Più o meno sulle stesso campo di gara dall'11 al 14 settembre si misureranno i velisti olimpici della Nazionale impegnati nei Campionati italiani delle Classi Olimpiche (Cico 2019).

Le fotografie sono di Renzo Domini - Circolo Vela Gargnano

Chantal, Pietro, Marco, concorrenza in famiglia

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Sabato prossimo, a Roncadelle, paesone attaccato alla porta occidentale di Brescia, sfida all'ultimo scatto in famiglia - e non solo - fra Chantal, suo marito Pietro e suo fratello Marco. In uno spazio culturale messo a disposizione dal Municipio, il Gruppo fotografico Rullini a Vento ha chiamato ad un impegno espositivo i proprii soci. Ognuno dei dieci aderenti presenterà due suoi lavori. Titolo della esposizione: «Un altro punto di vista». Sede e orari di apertura in evidenza nella locandina, sabato alle 16 la «vernice».

Risvoltino personale: Chantal, Pietro e Marco sono spesso da me coinvolti nelle mie peripezie organizzative fornendomi apprezzatissimo materiale fotografico. E lo stesso fanno, sempre imputato il sottoscritto, per le iniziative dell'Archivio Storico dell'Atletica Italiana "Bruno Bonomelli".

Dedicato a tutti coloro che hanno le gambe buone

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"Ci siamo, finalmente bel tempo. L’escursione è confermata! Ritrovo h. 8,30 piazzale Boldini, h. 9,00 presso baita Alpini di Briano, domenica 2 giugno". Suadente, l'amico Franco Ghitti chiama a raccolta per una nuova bella avventura su queste nostre belle montagne che ci circondano con il loro fascino. Il fine settimana, metereologicamente, promette sole. E così, dopo un paio di rinvii forzati, si farà la passeggiata ad ammirare le peonie.

Settantaquattro anni fa, sulle rive del Garda

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Il testo e  le foto sono frutto di una ricerca di Enzo Gallotta, che ringrazio per avermela proposta per questo spazio. Ho aggiunto solamente alcune note biografie riguardanti il generale Hays, notizie reperite in Wikipedia nelle quale sono integrati documenti ufficiali del United States Army Center of Military History.

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Soldati schierati sulla strada del lago, sulla sponda veronese. E’ il 2 maggio del 1945 – come oggi, 74 anni – quando il generale George P. Hays, comandante della Decima Divisione di Montagna dell’Esercito degli Stati Uniti annuncia ufficialmente ai suoi uomini la fine della guerra. Sono gli stessi soldati che, sfondata la Linea Gotica, sono risaliti fino a Verona e lungo la Gardesana Orientale, dove hanno trovato forte resistenza da parte dei Reparti tedeschi in ritirata.  Soldati americani della stessa Divisione attraversarono il Garda nella notte fra il 29 e il 30 aprile diretti a Gargnano, sede del Governo della RSI e alla residenza privata di Benito Mussolini, Villa Feltrinelli.

Questa la cronaca di quelle ore redatta dallo storico dell’85° Reggimento della Decima Divisione di Montagna, capitano John B. Woodruff (Historical Records Officer): “Lo sbarco è stato effettuato 2 miglia a nord di Gargnano alle 02.33, il 30 aprile. Immediatamente dopo l’approdo, sono stati istituiti tre blocchi stradali…. All'alba, l’intera forza avanzò silenziosamente a Gargnano. I Dukw (12 mezzi anfibi, Ndr.) sono rimasti nell'area di approdo per evacuazione e ritiro se necessario. L’operazione è progredita molto agevolmente. Alle 8.15 la villa di Mussolini, il suo ufficio comunale e Gargnano erano stati occupati senza alcuna opposizione. Una pattuglia ha liberato la strada a sud di Toscolano per 5 miglia. Il 2 ° Plotone, comandato dal Tenente John Kaytis stabilì un posto di blocco a sud di Bogliaco. Una squadra del 1 ° Plotone e una sezione di mitragliatrici stabilirono un posto di blocco a ovest di Gargnano, una seconda squadra occupò la villa e una terza squadra sorvegliava l'ufficio della città. Il 3° Plotone, comandato dal tenente Leo Jaskiewicz”, ha istituito posti di blocco sulle due strade che conducono a nord da Gargnano. Le forze partigiane li informarono che i Tedeschi erano nelle colline vicine, ma non offrirono alcuna resistenza. L'impresa molto pericolosa e audace è stata completata con successo senza un solo incidente…”.

Il 28 aprile Mussolini era stato fucilato a Giulino di Mezzegra con Claretta Petacci. Il 30 Adolf Hitler si toglieva la vita nel bunker della Cancelleria del Reich, a Berlino, sotto le cannonate dell’Armata Rossa. Il suo corpo e quella di Eva Braun, sposata poche ore prima, furono cosparsi di benzina e bruciati dalle SS nel cortile dell’edificio  sotto assedio. I tedeschi si arresero in Italia il 1° Maggio. Il giorno dopo la Seconda Guerra Mondiale si concluse in tutta Europa. Sul fronte orientale resisteva il Giappone. Seguirono i giorni altrettanto terribili delle bombe atomiche sganciate sulle città di Hiroshima e Nagasaki.

Ricordiamo oggi tutte le vittime, civili e militari, di quella guerra e di tutte le guerre nella speranza che il mondo non ne conosca altre ancora. Questo, almeno, l’augurio per tutti, donne e uomini di buona volontà.

Nella prima foto grande in alto, il momento della lettura dell'annuncio che la guerra è finita, sullo sfondo del lago di Garda. la didascalia originale recita «May 2, 1945. Gen. Hays VI day, Lake Garda - General George P. Hays, commander of the Tenth Mountain Division in Italy speaks into a microphone at the shores of Lake Garda to announce the Victory in Italy over the German Army. Eight other staff members stand near. In background the mountains at the edge of the lake».

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Nota biografica - George Price Hays era nato in Cina nel 1892, i suoi genitori servivano colà come missionari presbiteriani. Dopo il normale itineriario scolastico, prese parte alla Prima Guerra Mondiale e combattè in Francia nella seconda, cruenta e terribile Battaglia della Marna, che segnò la disfatta dei tedeschi e la loro ritirata. Anche la Seconda Guerra Mondiale gli riservò prove terribili: nei primi mesi del '44 fu impegnato nella battaglia di Monte Cassino, qualche settimana dopo fu partecipe dello sbarco in Normandia e comandò la Seconda Divisione di fanteria nella zona di operazioni di Omaha Beach. Ritornò in Italia nel gennaio del 1945 per l'ultima decisiva campagna di primavera. Fu assegnato come secondo comandante alla Decima Divisione di Montagna, comandata da William Darby, il quale fu ucciso in azione il 30 aprile in uno scontro nella zona di Nago - Torbole, nord del lago di Garda. Toccò così ad Hays, due giorni dopo, annunciare ai suoi la fine della guerra. Dopo la quale fu nominato Alto Commissario delle Forze statunitensi di occupazione in Germania fino al 1949 e poi, fino al 1952, diresse le Forze di occupazione in Austria. Morto nel 1978, sepolto nel cimitero nazionale di Arlington.

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