Mercoledì, 04 24th

Last updateLun, 12 Set 2022 10am

GS Montegargnano, binomio scarpette - forchetta

Visite: 681

Guidizzolo, terra di fresche verdure, di bei frutti dai colori vivaci, una volta da queste lande che tendono alla piatta e affascinante Padania verso il fiume Po, venivano succulenti angurie che si offrivano in baracchette lungo strada tenute in fresco in tinozze colme d'acqua, e profumatissimi meloni, non quei pezzi di plastica che si vendono oggi nei templi della distruzione del gusto, leggi supermercati.

Guidizzolo anche terra di sport, sede di una «camminata» che domenica ha festeggiato la 46esima edizione. Come notate tutte iniziative nate negli anni '70: così a Gargnano, a Navazzo, a Cigole, a Guidizzolo, e in mille altri borghi di questa nostra bell'Italia, anni della prima crisi (crisi? sì per chi deve pagare il pieno alla pompa, semper chei...) petrolifera, tutti a piedi o in bici, la nascita delle Straqui e Stralà. Quelli tenaci hanno continuato e sono ancora lì, come la Proloco di Guidizzolo.

Che è stata sede di tappa del terzo raduno annuale dei podisti - camminatori (cui non manca l'appetito) del GS Montegargnano. Metti insieme la camminata, il compleanno di Elio Forti, locomotiva di questo gruppo, e la residenza in loco di due amabilissimi soci, come Carla e Roberto Quagliotto che hanno aperto le porte di casa loro, et voilá abbiamo tirato sera fra un ricco boccone di spiedo, un rosso da 15 gradi, qualche generoso morso di formaggio Tombea (montagna gardesana) invecchiato 36 mesi, birra Fransiskaner, caffè con correzione Sambuca come ai vecchi tempi, calici di prosecco a bagnare la torta in onore del primo giorno da pensionato di Roberto, una vita spesa nella vicina industria dei Marcegaglia (vi ricordate la Emma presidente di Confindustria?). Del signor Roberto io devo capire se ha speso più tempo in fabbrica o sulle strade a correre maratone. Mi chiedete perchè? Perchè ne ha corse (finora) 87...ce ne vuole del tempo! Magari una volta me le faccio raccontare.

Guidizzolo, casa Quagliotto, allegria, amici, densi vapori di alcool. Per fortuna, avevo come autista l'ing. Marco Forti e mi sono potuto adagiare in un sonno profondo per tutto il viaggio di ritorno, ma prima che Morfeo mi imponesse di chiudere gli occhi mi son ricordato di un libro di Gianni Brera, «La Pacciada», termine lombardo - emiliano, di sicuro padano, che rende l'idea dei piacere della tavola. Innalziamo vessili e canti a giornate così, avrebbe scritto lui. Io copio.

Omaggio ai lavoratori, che possono lavorare

Visite: 567

Traduco, anche se il mio mestiere non è il traduttore, anzi non ho proprio mestiere. Dunque, dalla lingua di Miguel de Cervantes, Mariano José de Larra, Benito Pérez Galdós, Miguel de Unamuno, ecco la mia approssimativa traduzione della sarcastica sentenza della solforosa Mafalda:

Viviamo

in un paese strano

- la classe lavoratrice non ha lavoro;

- la classe media non ha risorse;

- la classe alta non ha classe


Tante città, molti popoli, una sola Europa

Visite: 583

Vi segnalo questa mostra fotografica che aprirà le porte al pubblico sabato 4 maggio. Mi hanno attirato due elementi. Uno è l'amicizia con il «Clan Peiano - Delpero», formato da Chantal - stavolta coinvolta in prima persona - suo marito Pietro e suo fratello Marco. Sono tre amici che, limitandomi alla fotografia - la loro passione -, in questi ultimi anni si sono impegnati ad arricchire sia questo mio spazio-senza spazio, sia quello dell'Archivio Storico dell'Atletica Italiana "Bruno Bonomelli", molto più serio. Eppoi mi è piaciuto il titolo che è stato dato alla mostra: «Città e Popoli d'Europa». Tante grandi città dove si è impastata la civiltà di tutti, tanti popoli che hanno contribuito alla grandezza della filosofia, della musica, della pittura, delle costruzioni, terreno su cui far crescere una grande idea che è sempre esistita in modo latente: l'Europa. A pochi giorni dalle elezioni europee (26 maggio) questa degli amici fotografi bresciani è una iniziativa intelligente. Elezioni, che io mi auguro, sconfiggeranno i barbari di ritorno che si sono infiltrati nella convivenza civile degli europei, istigando i più bassi istinti beluini. Dei barbari, appunto. Auguro il miglior successo a questa mostra, che avrà il suo successo per la bellezza degli scatti, ma, spero, anche per il suo significato politico-sociale. Dove e quando visitarla sta scritto nel manifesto.

Un interessante quesito di Mafalda: voi che dite?

Visite: 558

La vignetta, che ha per protagonista quella linguaccia di Mafalda, personaggio immaginario protagonista dell'omonima striscia a fumetti realizzata dall'argentino Joaquín Lavado, in arte Quino,  mi è stata girata da una persona amica di lingua spagnola. Le parole sono di facilissima interpretazione, ma per semplice chiarezza traduco:" Se scippo un politico, si tratta di furto o di rimborso?". Vien da sorridere, ma quanta amarezza, pensando alle ignobili vicende che leggiamo ogni giorno e che ci raccontano di malversazioni vere a danno dei cittadini da parte di politici e amministratori locali. L'ennesimo furto a danno dei cittadini è quello perpetrato da questa specie di «banda» che comanda ora nel nostro Paese: di punto in bianco ha raddoppiato - da 100 a 200.000 Euro - la soglia dei patrimoni del possessore che abbia perduto soldi nelle banche fallite e quindi può ottenere rimborsi automatici. Grottesco! Ma si sa: fra un mese ci sono le elezioni, allora meglio distribuire soldi pubblici a piene mani. Soldi uguale voti. Disse una volta un grande economista italiano, Tommaso Padoa Schioppa:«Il nostro è un Paese nel quale il denaro di tutti è il denaro di nessuno». Chi ha sbagliato a investire il proprio denaro, rincorrendo la chimera di facili guadagni, deve solo ricordare che «chi è causa del suo mal pianga se stesso». E, in ogni caso, dove ci fossero gli estremi di comportamenti illeciti, paghino le banche incriminate. Ma non con i soldi pubblici.

Fra il silenzio sovrano dei bei monti...

Visite: 558


Buon 25 aprile a tutti. Anche a quelli che oggi faticano a comprendere perché ci è tanto necessario.

Con queste parole il giornalista Gad Lerner  ha concluso il suo bell'articolo  pubblicato sul quotidiano «la Repubblica» martedì 23 aprile. Parole che dovrebbero essere di monito a tutti, donne e uomini, che hanno ancora il senso dello Stato e della Repubblica nata dalla Resistenza, e sentono imperioso l'anelito alla libertà e alla convivenza civile e rifiutano l'assurda esibizione di mitra e di braccia tese che ricordano solo barbarie che dovrebbero essere sepolte per sempre.

Sei qui: Home