Gli Ufetti sono sbarcati, ossia sono scesi di barca
Si scrive «After», ma si legge «Forever»
Graditissima visita qualche giorno fa nel mio eremo (mica tanto, in fondo) di Navazzo. Di ritorno da una delle numerose inutili manifestazioni di atletica, utili solo a far spendere soldi spesso pubblici - ma non fa eccezione nessuno sport - in Repubblica Ceca, hanno fatto tappa sulle pendici del Montegargnano, dopo dodici ore di navigazione furgonata, due amabilissime persone come Simone Pallisco (a sinistra nella foto) e Nello Del Gatto (a destra). Quando tiravo la pagnotta alla Federazione mondiale di atletica, diciannove annetti non qualche settimana, ho diviso con loro sia momenti di lavoro, parziale il mio, sia belle serate chiacchierine. Simone e Nello sono parte, a diverso titolo, della ditta romana «After», leggo dal suo sito "America's Cup, Admiral's Cup, World Championship in Athletics, Ski World Championship, are only a few of the events that took «After» in the 5 continents". Ed è davvero solo un piccolo scampolo della attività che spazia da grande eventi politi mondiali a grandi manifestazioni sportive, leggo ancora " the Consiglio Europeo, the NATO Summit, the G7 and G8, the World Summit FAO 96, the NATO- Russia meeting 2002, and among sport events Italia 90, Tokio 91, Cuba 92, Morioka 93, Goteborg 95, Burkina Faso 98, Santiago 2000, Edmonton 2001, Kingston 2002, Paris 2003, Helsinki 2005, Osaka 2007, Berlin 2009, Daegu 2011, Moscow 2013, Beijing 2015, Portland 2016. AFTER provided the Accreditation System for all the European Council meetings held in Brussels from 2003 to 2010. AFTER has been the official provider of the Registration and Accreditation System and Service for EXPO Milano 2015".
Non mi hanno pagato per fare loro pubblicità, non ne hanno bisogno, ma ho ricopiato qualche English trailer giusto per far capire che ho...amici importanti. Lasciamo perdere: amici senza aggettivazioni, come Simone e Nello, ma anche come Andrea Filacchioni (l'equivalente buono di Vito Corleone, in ditta) e Claudio Filipponi, un romano de core. Simone, elegante, riflessivo, educatissimo, sempre nell'albergo otto stars dei VIP, pochissimo vip, io l'ho sempre tradotto very incredible pezzenti, pronti a dire comiche bugie pur di sgranfignare una borsetta in più all'accredito. Poveri accattoni, e povero Simone che ascoltava e rispondeva in corretto e pacato English. Suplizio di Tantalo.
Se Nello fosse vissuto nel Medioevo quando nelle guerre guerreggiate si usavano le testuggini, lui sarebbe stato usato come ariete per sfondare le pareti o i portoni dei castelli da espugnare. Napoletano di Torre del Greco, talmente pirotecnico da far apparire un cerino una eruzione del Vesuvio (Dio ne scampi Napoli e i suoi abitanti), mi fa venire in mente il brigadiere Caputo (Enzo Cannavale) nella pellicola «Piedone l'Africano» con il quale condivide una fede incrollabile nel Napoli, quello pedatorio. La signora Marianna, dirigente del ministero degli Affari Esteri, lo porta a spasso di ambasciata in consolato in giro per il mondo. Quanto a girovago, tranquillli, ci mette abbondantemente del suo. Encarnita e io non abbiamo mai dimenticato le due belle giornate spese a Shanghai con loro e l'aiuto che ci hanno fornito per un bellissimo tour in Cina.
Il tempo di cambiare la camicia e poi a cena a Gargnano. La mattina dopo, prima di puntare il muso del furgone su Roma, hanno trovato il tempo (lungo) di visitare la mia collezione-biblioteca-museo. Non vi dico la gioia, mia. Mi hanno anche lasciato un paio di bottiglie di vino moravo, una bianca e una rossa. La sera, a cena, ho «battezzato» quella bianca, alla loro e alla mia salute, ripetuti brindisi, «salud, dinero y tiempo para gastarlo». Fra le nebbioline del bianchino moravo mi è venuto da pensare a quanto è bella l'amicizia. E in un lampo di fantasia creativa ho coniato il «Si scrive After ma si legge Forever». Pura poesia. Hasta la amistad siempre.
La «Centomiglia» interpretata da Chantal
Hanno creato una cosca fotografica familiare: Marco e Chantal, Peiano all'anagrafe, sono fratelli, Pietro, di cognome Delpero, è il marito di Chantal, ergo - lo direbbe con assoluta sicurezza anche Jacques II de Chabannes de La Palice, spesso scritto Lapalisse, Marco e Pietro sono cognati. In aggiunta ai vincoli familiari, hanno un altro legame coinvolgente: la fotografia. Non sono il loro sponsor, ma fatemi dire: non sono davvero niente male. Avete buttato una occhiata alle foto di Marco e Pietro scattate alla «Centomiglia» di sabato scorso? Oggi tocca alla signora Chantal, ultima non per scelta del redattore pizzocoliano ma per la tempistica della autrice che ha selezionato con più calma i suoi scatti. Eccoli in questo terzo album. Un ringraziamento a loro per arricchire questo arruffato sito e, ancora una volta, al Circolo Vela Gargnano per averli messi in condizione di affinare la loro sensibilità fotovelica.
Allarme a Bogliaco: previsto un attacco di UFO
GARGNANO – Lo Yacht Club Cortina d’Ampezzo e il Circolo Vela Gargnano scendono in acqua insieme per promuovere il Campionato Italiano 2018 del bel monotipo Ufo 22, il popolare «Ufetto» che porta la firma di Umberto Felci. Le regate, in programma da oggi pomeriggio, salperanno alle 13 (vento permettendo). Si parte dalla vittoria in «Centomiglia» di «Jack Sparrow» di Alessando Vitali, il presidente dell’ANS di Sulzano, primo della sua flotta nella classicissima dello scorso fine settimana. Tra gli altri protagonisti è confermato Davide Bianchini (Canottieri Garda), che con questa barca ha vinto l’Europeo in Germania. Altri in gara saranno il «Turboden» del laserista Roberto Dini (VC Campione), come le varie ragazze, che avranno come timoniera di punta Michelle Waink (CV Gargnano), vice campionessa d’Europa dei 29Er.
Prossimi appuntamenti: 22-23 settembre, sempre il Garda e Gargnano, ospiteranno la 13esima «Childrenwindcup» che vedrà presenti i giovanissimi dei reparti di Onco-Ematologia Pediatrica del Civile di Brescia, grazie all'ABE (Associazione Bambino Emopatico) affiancata da Fondazione Terzo Pilastro Internazionale, Yacht Club Cortina, Fondazione Asm Brescia, Ori Martin.
Superare i pregiudizi? Parlarsi, magari sottovoce
"Per ridurre pregiudizi e stereotipi non c'è altra via che instaurare una comunicazione con i gruppi oggetto di pregiudizi, magari incominciando a conoscere i singoli membri del gruppo, onde evitare di applicare automaticamente al singolo il pregiudizio negativo che investe l'intero gruppo. Ma se già abbiamo difficoltà a parlare con quelli simili a noi, come facciamo a parlare con quelli che percepiamo diversi da noi?"
Questa è la «chiusa» dell'articolo di Umberto Galimberti (filosofo, sociologo, psicanalista e gionalista de La Repubblica) sull'ultima pagina dell'inserto settimanale «D» di sabato scorso, 8 settembre. Titolo: Stereotipi e pregiudizi. Troppo facile essere d'accordo con l'editorialista. Credo che ciascuno di noi lo possa verificare quasi ogni giorno: non si riesce più a parlare esprimendosi civilmente, con toni pacati, magari fermi nel difendere le proprie idee, ma rispettosi degli spazi degli altri. Tutti gridano, inveiscono, spessissimo insultano. Un mondo che sta regredendo rapidamente verso un'era animalesca, bestiale. Il verbo che va di moda? Sbranare.