So you want to be a sprinter

 



 

SPORT Atletica leggera
AUTORE Lloyd C. "Bud" Winter, illustrated by Don Schroedel 
EDITORE Fearon Publishers, San Francisco, 1956 
CONTENUTO So you want to be a sprinter? Well, you have picked the glamour event od track and field. As long as man has existed, speed of foot has been of tremendous interest and significance.....

Before we start, resolve to do these things:

1. Have confidence that you are going to succeed

2. Learn as much about sprinting as possible

3. Train regularly and faithfully

LET'S GO!

Da lì in poi, accompagnati dale simpaticissime vignette di Don Schroedel, il libercolo è di una didattica coinvolgente. Qualche capitolo, a caso: the essentials of good sprint form, Arm exercise, Relaxation exercise, Starting fundamentals, Block spacings, The Start, The Stride, Gather and Finish, quello che bisogna fare "Do" e quello che non bisogna fare "Don't" nello sprint. E infine il training diviso per mesi e per giorni. Un capolavoro, con il sorriso sulle labbra, senza la spocchia tipica di tanti presunti coach.

E alla fine di tutto, o sei THE CHAMP o sei THE CHUMP.

Testi in inglese, ovviamente.

 

UNA FRASE Scrive Art Rosenbaum, Executive Sports Editor del San Francisco Chronicle, nella introduzione:"He is as nimble in mind as a sprinter should  be in body..."Bud" is colourful. Hi thins modern. He is aggressive and progressive. He is friendly. He is a very good track coach".

 

ACQUISIZIONE Lascito Rosetta e Bruno Bonomelli
ANNOTAZIONI Lloyd Winter fu qualcosa di più di very good coach: "Bud" nella sua lunghissima (29 anni) carriera allenò 102 sprinters, di cui 27 parteciparono ai Giochi Olimpici. Qualche nome? Lee Evans, Tommie Smith, Ronnie Ray Smith, Harold Davis, Willie Steele (campione olimpico di salto in lungo ai Giochi di Londra 1948). Qualche nome, appunto. Winter portò alla ribalta il San José State College, la pista del College fu nominata "Bud Winter Field", e come esempio di grande riconoscenza...oggi é un parking!!! Ai suoi tempi la chiamavano "Speedy City". Un altro dei grandi prodotti di "Bud" fu Ray Norton, pronosticato da quasi tutti come dominatore delle gare di sprint ai Giochi Olimpici Roma '60...e invece la delusione fu totale: Norton collezionò due miserrimi sesti posti, disastro completato dalla squalifica della staffetta americana 4 x 100. La copia lasciata da BB porta incollato un ritaglio della "Gazzetta dello Sport" con due foto di Norton e di Winter, il titolo recita: correrà i 100 metri in 10" netti? no, non li corse mai, fu primatista del mondo con 10.1 nel 1959 proprio sulla pista del San José State College, fu primatista del mondo dei 200, prima con 20.6 e poi con 20.5 ai Trials Olimpici, nel 1960 a Palo Alto, pista dell'Università di Stanford. Poi il disastro di Roma. Il ritaglio di giornale porta l'autografo di Ray Norton.