Correre per essere - Origini dello sport femminile

SPORT Discipline diverse nella affascinante storia dello sport femminile: ciclismo, ginnastica, nuoto, automobilismo, atletica, ecc.
AUTORE Marco Martini
EDITORE Marco Martini, con il sostegno della Associazione Italiana Cultura Sport e dell'Archivio Storico dell'Atletica Italiana "Bruno Bonomelli" - D & S Grafica, Roma, novembre 1996
CONTENUTO Quando sento parlare di "cultura e sport" da certi figuri (l'A.I.C.S. in questo caso non c'entra), giuro, sono preso da istinti terroristici. Se poi il maldestro si avventura ad aggiungere la solita frase cotta, decotta e stracotta "Chi non conosce il suo passato, non ha futuro", vabbuó, come recita ogni giorno il comandante Schettino dalla sua suite di Rebibbia, sono pronto ad azzannare. Quando invece leggo i libri di Marco Martini mi risulta chiaro cosa significa trasferire la cultura nello sport, oppure lo sport nella cultura. Martini, a mio insindacabile giudizio, meriterebbe una cattedra universitaria di storia dello sport, altro che occuparsi di pinzillacchere quotidiane alla Federazione italiana di atletica leggera. Ma ha la disgrazia di essere...Marco Martini, un gentiluomo di lontane epoche, dimenticate.

Ho ripreso in mano qualche giorno fa, sulla spinta di una banale ricerchina che mi aveva incuriosito, un libro di Marco uscito oramai parecchio tempo fa e che avevo leggiucchiato a spizzichi e bocconi. Stavolta mi sono impegnato in una lettura lenta, attenta, quasi dovessi preparare un esame universitario (avessi fatto lo stesso quando ero alla Alma Ticinensis Universitas...). Un centinaio di pagine, non un tomo della Encyclopædia Britannica, or, A dictionary of arts and sciences. Ma, credetemi, c'è tanto da imparare, soprattutto se avete interesse allo sport. Se invece per sport femminile intendete le chiappe della signorina Giorgia Palmas (SportWeek della "Gazzetta" per reclamizzare il Giro d'Italia numero 100) allora lasciate perdere questa lettura.

Si parte dagli Indiani d'America, dai Mescalero, dagli Hopi, dagli Apache, dai Navaho, e su fino agli Algonchini, agli Sioux del Dakota. Mi aspettavo da un momento all'altro di veder spuntare il mio idolo giovanile e senile, Tex Willer, sposato con Lilyth, una bella ragazza Navaho. Martini ci documenta i giochi sportivi delle donne, i personaggi come Donna-Celeste, eroina dei Chippewa, per le sue corse a piedi. Cheyenne e Sioux lanciano il giavellotto, e in alcuni casi il modo di lanciare descritto mi ha ricordato analogie con lo stile del basco Félix Erausquin, che utillizava un gesto mutuato dal lancio della "barra vasca".  Poi viene il mondo greco, con i Giochi di Era, che pure si svolgevano a Olympia come quelli degli uomini, ma questi erano riservati alle sole donne. A Roma si deve arrivare all'anno 86 d.C. per assistere ai Ludi Capitolini indetti da Domiziano. E poi, su su, fino al 1894, alle prime donne che vanno a spasso in bicicletta, alimentando la bile delle bisbetiche:"Ai miei tempi si trovava marito anche senza bicicletta". Quello che succederà nei 30 anni successivi vi consigliamo di scoprirlo da soli, leggendo queste preziose pagine.

UNA FRASE Luigi Ferrario (che scrisse di atletica, e non solo, per decenni) concludeva un articolo, nel 1921, sulla "Gazzetta dello Sport":"L'avvenire per lo sport femminile è ora aperto. Avanti con fede e coraggio, l'avvenire è di chi sa ardire". Il verbo "ardire" andava molto di moda a quei tempi...
ACQUISIZIONE Omaggio dell'autore
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