Il keniano bianco di Fucecchio - La carriera di Alessandro Lambruschini raccontata dal suo allenatore

SPORT Atletica leggera 
AUTORE Gian Carlo Chittolini, con due appendici di Gianfranco Colasante e Raul Leoni
EDITORE In proprio, stampato nel 2014 
CONTENUTO È tutto riassunto nel sottotitolo: la carriera di uno dei migliori atleti che abbiamo avuto nel nostro Paese raccontata dall'uomo/allenatore che gli è stato accanto per quasi tutta la carriera. Gioie, emozioni, delusioni, contrasti, dispetti, furbate, il tutto mescolato nel «vissuto» di un'epoca che vide l'atletica leggera italiana protagonista nei grandi eventi. Chittolini mi ha portato inevitabilmente, nelle sue diciotto pagine scritte, a rividere il lungometraggio di una parte della mia vita in atletica: giornalista al «Giornale di Brescia», capo ufficio stampa alla Federazione nazionale, parentesi al Federazione mondiale, altra parentesi alla azienda FILA, e nuovamente alla massima organizzazione. Sono un testimone fortunato di una grande carriera, di cui ho perduto solo pochissimi passaggi, metre tutti gli altri li ho vissuti in diretta. E anche di questo sono grato a Gian Carlo, col quale posso perfino condividere la terra di origine: siamo due sudditi del Ducato di Parma e Piacenza. Di Alessandro Lambruschini porto con me l'immagine di un giovanotto simpatico ed educato, a modo suo toscano, non ho mai avuto problemi di rapporti personali. E gli sono grato per le gioie che mi ha fatto vivere nel mio peregrinare nell'atletica a tutti i livelli. Di tante vittorie, medaglie, primati, posso dire il famoso «Io c'ero». Ed ero un privilegiato perchè non dovevo elemosinare nulla, al contario di Gian Carlo che in certe occasioni doveva fare anticamera per avere un biglietto che gli consentisse in entrare nello stadio dove avrebbe corso il ragazzo che aveva preparato per anni. Assurdità di ottusi burocrati.
UNA FRASE  
ACQUISIZIONE Omaggio dell'autore, con affettuosa e gradita dedica
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