In questa Sezione pubblico e commento le nuove acquisizioni della “Collezione”, siano esse libri o riviste, ma anche poster, quadri, magliette di atleti, scarpe, numeri di gara, medaglie, francobolli, ecc., materiale che già ora è presente nelle due sale di esposizione (circa 150 metri quadrati, forse qualcosa di più che di meno), situate nell’edificio in via Monsignor Giacomo Tavernini, 35, a Navazzo, località nel Comune di Gargnano, sul lago di Garda. La “Collezione” presenta due nuclei essenziali: i Giochi Olimpici e l’atletica, ma non rifiuta certo anche altri sport, in particolare alcuni che mi hanno sempre entusiasmato, come rugby, ciclismo, tennis, pallacanestro; non manca neppure il calcio.
Una spiegazione è dovuta. Qualcuno mi ha fatto notare che, talvolta, parlo di libri che non sono novità. Certo. Il motivo è che presento e commento solo i libri che ho davvero letto. Questo vale per le opere, diciamo così “di lettura”. È ovvio che una pubblicazione statistica non la leggo cifra per cifra, ma anche in questi casi sfoglio, conosco i contenuti, cerco di fissarli nella memoria, e questo può sempre tornare utile, soprattutto in caso di ricerca saper dove trovare quello che serve fa risparmiare un sacco di tempo.
Il prossimo passo determinante sarebbe quello di porre mano ad un catalogo dell’esistente. Me lo ripetono in tanti, come se non lo sapessi da solo, ma dire agli altri quello che dovrebbero fare, e farlo realmente, beh, ce ne corre. Chissà che prima o poi non riesca anche ad iniziarlo. Quanto a finirlo, quien sabe?, dovrebbe darmi un aiuto determinante il buon Dio. Ma non gli ho ancora chiesto se è d’accordo.
Un ringraziamento che sgorga dal cuore: a tutti quelli che mi hanno dato e continuano a darmi pezzi per la “Collezione”. Quando l’occhio corre sulle pareti e sugli scaffali mi sovvengono nomi, facce, amicizie, affetti, taluni perduti. Sappiate che quello che avete dato a questo angolino della memoria non andrà invece perduto.
IAAF World Lists 2013, indoor, outdoor, junior & youth
SPORT | Atletica leggera | |
AUTORE | Ottavio Castellini, Carlos Fernández Canet, Paco Ascorbe, Félix Capilla | |
EDITORE | International Association of Athletics Federations (I.A.A.F.) | |
CONTENUTO | In 865 pagine sono custodite le liste mondiali del 2013, in pista coperta e all'aperto, e, per quanto riguarda la seconda l'attività, liste per tutte le categorie: seniores, juniores e allievi. Le liste, approfonditissime, sono compilate per le discipline previste nelle Regole I.A.A.F in relazione a records del mondo. Per gli allievi non sono previsti primati del mondo (Dio sa perchè...) ma solo "migliori prestazioni" (definizione che capiscono in cinque al mondo), le liste tengono conto delle discipline che compongono il programma dei Campionati del mondo. Se esiste un Campionato del mondo perchè non deve esistere un primato del mondo? In copertina le foto di due dei migliori protagonisti dell'atletica mondiale di queste ultime stagioni: il decatleta statunitense Ashton Eaton e la lanciatrice di peso neozelandese Valerie Adams. | |
UNA FRASE | ||
ACQUISIZIONE | In qualità di co-autore | |
ANNOTAZIONI | Pubblicazione statistica iniziata nel 1998 dal responsabile della Divisione Statistica della Federazione internazionale. Una iniziativa mal digerita da parecchia gente, dentro e fuori la I.A.A.F. Anche, o soprattutto, perché ha dimostrato che si puó fare un lavoro statistico mastodontico e accurato al tempo stesso e metterlo a disposizione degli appassionati entro fine febbraio - primi di marzo. E cosí fu, fino al 2009, quando, prendendo a pretesto le difficoltá di bilancio, qualcuno decise di sopprimere la pubblicazione. Salvo rifare all'infinito sempre gli stessi libri, oppure comperare montagne di pubblicazioni che finiscono regolarmente nel cassonetto della carta da riciclare. Quest'anno, colpo di fulmine, inatteso e perció ancor piú gradito: il direttore del Dipartimento Comunicazione, Nick Davies, ha chiesto a quello delle Statistiche di rifare il libro. Che è uscito decisamente in ritardo rispetto agli anni passati, ma comunque ha visto la luce. Non molte copie in carta ma l'impegno a rendere disponibile lo stesso libro anche sul sito della I.A.A.F. www.iaaf.org in formato ebook, libro elettronico da sfogliare come in carta. Lo potete trovare a questo indirizzo https://asp.zone-secure.net/v2/index.jsp?id=5506/7206/46222&lng=en. Chi fosse interessato all'acquisto di una copia in carta può rivolgersi all'incaricato della vendita di libri Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. . Tutte le edizioni stampate (undici in totale) sono presenti in "Collezione". |
1903 le premier Tour de France
SPORT | Ciclismo | |
AUTORE | Jean-Paul Vespini | |
EDITORE | Éditions Jacob-Duvernet www.editionsjd.com | |
CONTENUTO | Una bellissima epopea della prima edizione del Tour de France, tra sport, società, giornali, giornalismo e giornalisti, geografia, gastronomia, industria, lo scontro fra costruttori di biciclette e quelli delle prime auto che rivendicavano la supremazia del mezzo meccanico, politica, l'Affaire Dreyfus, la pubblicità che già interferiva pesantemente, come sempre. | |
UNA FRASE | Scrisse Paul Veber su La Provence Sportive, il 12 agosto 1903:"...Il en sera toujours ainsi á l'avenire parce qu'il faut que le gros gagnent à une époque où le mot sport est remplacé par celui de galette". Commento di Vespini: "Une remarque qui conserve aujourd'hui tout son actualité, tandis que le poids financier des sponsors, l'intérêt économique des marques, le montant des transferts et le prix décernés par les épreuves propulsent le dieu argent en tête de toutes les motivations". | |
ACQUISIZIONE | 19 Euro, acquisto tramite www.amazon.fr | |
ANNOTAZIONI | Ieri, 5 luglio 2014, a Leeds, in Gran Bretagna, è iniziata la 101esima edizione del Tour de France, che molti amano chiamare anche La Grande Boucle. Al tempo stesso io, nel mio piccolo microcosmo letterario, ho finito di leggere un libro che non ho nessuna esitazione a classificare come uno dei più belli - parlo di sport, ovviamente - che ho letto nella mia vita. Mi è costata impegno e attenzione questa lettura, se non altro per essere scritto in francese, idioma che conosco un poco ma non mi considero certo un nipotino di Victor Hugo o Marcel Proust. Sforzo, non titanico, certo, ma ne è valsa la pena. Con questa lettura, con la bella scrittura lineare, pulita, e in più documentatissima dell'autore, mi sono trovato immerso....nel 1903! Pochi libri mi hanno regalato questa sensazione di partecipare al contenuto delle pagine. La lettura si è associata alla immaginazione, mi sembrava di vedere le strade polverosissime, le regioni francesi, i villaggi e le città. Mi sembrava di essere lì a vedere il passaggio di Maurice Garin, "Le Petit Ramoneur", il piccolo spazzacamino, la sua famiglia era della Valle d'Aosta; oppure di Joseph Fischer, "l'Allemand d'acier", il tedesco d'acciaio; o di Léon Georget, soprannominato "le Brutal", capace di ingurgitare litri di Bordeaux rosso da poco prezzo; o del belga Julien Lootens da tutti conosciuto come "Sansone" per le sue dimensioni gigantesche. Mi sembrava di sfogliare i giornali di allora insieme all'autore del libro: Le Vélo, L'Auto, Monde Sportif, La Vie au Grand Air, Revue Sportive, e poi i giornali di informazione generale: Figaro, L'Écho de Paris, La Presse, Matin, Journal, e altri ancora. Per una storia della stampa sportiva francese di interessantissima lettura l'ultimo capitolo del libro "Révelations sur l'origine de la creation de L'Auto et du Tour de France". Ho vissuto anch'io i dispetti fra giornalisti, le loro infuocate polemiche senza esclusione di colpi (oggi invece va di moda l'insipido politicamente corretto, infatti i giornali non li legge quasi più nessuno). Fra i grandi della carta stampata di quel tempo quel Franz Reichel, atleta campione di Francia e internazionale di rugby, autore di parecchi libri di atletica imprescindibili per chi voglia sapere un po' di storia o preistoria dell'atletica (ma ce ne sono ancora?). A proposito di atletica: fra i partecipanti al primo Tour c'era un francese, Lucien Barroy, specialista di cross country, che era stato clown e acrobata in un circo! E ancora a proposito di cross: il primo Tour de France si concluse ufficialmente a Ville-d'Avray, dove, nel 1898, si era disputato il primo incontro internazionale di cross fra due Nazioni, Francia e Gran Bretagna. Tutto questo ho letto e imparato da Jean-Paul Vespini, cui sono riconoscente. Il suo libro merita un posto speciale nella mia "Collezione". |
A Handbook on Olympic Games - Track and Field Athletics 1948
The 50 Best European Track and Field Performances of 1949
Sopot 2014 Statistics Handbook