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Medici lanciatori o lanciatori medici?

  

  

Medici senza frontiere. Meglio: medici senza limiti. Almeno i nostri due di cui vi voglio raccontare le ultime prodezze. Parlo del Campionato mondiale di atletica riservato a coloro che hanno prestato giuramento a Ippocrate, medici chirurghi, dentisti, e, nel nostro caso, nutrizionisti e psichiatri. Aronne Romano iniziò come cavadenti, poi in uno dei suoi viaggi negli Stati Uniti, nel Massachusetts, incontrò il dottor Barry Sears, che aveva elaborato quella che è universalmente conosciuta come «Dieta Zona». Fu amore a prima vista. Aronne abbandonò specchietti, ablatori, carie, tartaro e trapani, e si convertì alla «nuova frontiera» della nutrizione. Aronne è un geniaccio, ha preso la cosa talmente sul serio che ha approfondito, studiato, scavato nel passato, finchè è addivenuto a una sua personale elaborazione: la «Paleo Zona». Crescita esponenziale dei clienti, il jet set di artisti, imprenditori, sportivi famosi e famosissimi, gente normale, perfino gente comune.

Ma quello che è rimasto normale è lui, con la sua voglia di scherzare, di godere della vita, di fare sport come ha sempre fatto negli ultimi quaranta anni. Beh, normale, proprio normale normale non è, tanto che da un po' di tempo va in giro con uno psichiatra, Stefano Piotti, pure lui con la paranoia dei lanci. Ed eccoli i due approdare a Malta per disputare i Mondiali dei medici. Una gran divertita, a giudicare dai messaggi che ho ricevuto. Pazzerelloni fuori dalle pedane, ma serissimi al momento di lanciare peso, disco e martello. Bottino da far invidia alla Federatletica, specie trattandosi di lanci...tre ori, un agento e un bronzo...e una signorina in braccio! Aronne, nella sua categoria, ha vinto peso, disco e martello; Stefano ha fatto secondo nel disco e terzo nel martello.

Foto e risultati forniti da Aronne, il quale, a pagamento, mi ha chiesto questo redazionale pubblicitario che riguarda la terza foto, quella a destra: il gesto indica tre titoli, dedicati al suo amico Carlo Sbernini, altro cavadenti - lui continua, tiene bottega a Chiari -, con il quale è in atavica diatriba atletica, circa quarant'anni. "Carlo non ne mai vinti neppure due di titoli", lo sfottò dichiarato. Ma poi tutto verrà aggiustato con un bel pranzo alla trattoria «al Gallo» di Rovato, dove spero di essere in pedana anch'io. Come concorrente, non come giudice, non ho mai amato troppo la categoria.

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