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Da Martino a Roberto, nel segno dell'eleganza

Sara, la signorinetta Sara, fisichino alto, slanciato, bella fluente chioma scura, un sorriso incantatore, accompagnato da una gentilezza spontanea, appena appena vivace ma sempre composta, un po' intimidita ma per nulla impacciata, ha presentato (nella foto scattata da ETN) la maglietta con il nuovo segno grafico che identificherà la 45esima edizione della «Diecimiglia del Garda», una competizione pedestre che può raccontare una lunga, nobile storia. Ma non su questo voglio intrattenere qualche eventuale e improbabile lettore. Se pelandronaggine (sono o non sono pensionato?) permetterà, forse nei prossimi giorni racconterò per i soliti due o tre qualche aneddoto di questa sfida temeraria. Addirittura temeraria? Veramente molto di più. Basti solo un dato, preso dal recentissimo documento elaborato dal responsabile dei Servizi Demografici del Comune di Gargnano, dott. Paolo Zerneri, ce ne fossero tanti di funzionari comunali così! Il dato: Navazzo ha attualmente - meglio, all'inizio dell'anno aveva - 208 abitanti, io dall'anno scorso onorato di essere fra questi. Trovatemelo voi un italico borgo con due centurie di abitanti che da 45 anni organizza una corsa adesso nazionale ma per anni internazionale, internazionale per davvero non per finta.

Vabbuò, quando parlo (troppo, ma faccio poco) di «Diecimiglia» mi entusiasmo. Sara, la maglietta e la nuova immagine, oggi s'usa dire così. Consigli utili per l'itinerante. Sara, di cognome Eggiolini, è figliola di un signore che sull'altopiano di Denai, sopra Magasa, siamo in Valvestino, lo dico per i foresti, produce uno dei formaggi più rari del nostro vastissimo panorama lattiero - caseario, capito Napomacron? Non avete tantissimo da insegnarci Oltralpe in materia. Il nome del formaggio? Tombea, dal nome del monte che si erge (1950 metri) lì accanto. Quantità limitate, quelle vere. Panorami e sapori, per il colto e l'inclita, si declina anche saperi, gastronomia è cultura, che vale la pena indagare da vicino. Se vi stimola l'idea, ditemelo, vi metto nelle mani del mio amico Giovanni che quelle zolle e quelle pietre conosce come un filatelico conosce la sua collezione di francobolli.

Il nuovo volto. Insieme al bel musino di Sara, ecco spuntare la maglietta. È stato scomodato perfino «Ritorno al futuro», pellicola degli anni '80, quello, vi ricordate?, in cui le scarpe Nike si allacciavano da sole? Proprio negli anni '80, un grande grafico e artista bresciano realizzò un' opera ispirata ai colori del lago di Garda e del Montegargnano. Martino Gerevini è stato grande anche perchè ha trasmesso il suo gusto, la sua eleganza, la sua varietà di tecniche e di materiali, agli altri. Uno in particolare, che possiamo considerare suo allievo, Roberto Scolari, cui dobbiamo questo nuovo segno. Attraverso un messaggio artistico che viene da un passato che sembra già remoto, Roberto ci trasporta in un oggi che sembra già domani. Questo è quello che hanno nel cuore gli uomini del GS Montegargnano.

Un piccolo consesso di amici in un ambiente amico. Boutique Hotel Villa Sostaga, date retta: se avete una nuova fidanzata da impressionare, portatela qui. Correte un rischio: che non vi molli più. E della «Diecimiglia»? Ci sono altre minuscole novità, che gli amici filtreranno attraverso la sapiente regia del loro altoparlantiere (oggi direbbero:portavoce, ma mi piace meno), Enzo Gallotta. Io qui non faccio cronaca nè tanpoco mi occupo di orari, regolamenti, percorsi, e via enumerando. Per questo c'è un bell'indirizzo (qui) dove trovate tutto: foto, classifiche del passato, informazioni del presente. Visto che la RAI non lo usa più ci approppriamo noi dello slogan: di tutto, di più.

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