Palio della Quercia, quando la serietà paga

Non voglio ripetere il titolo, un esigente caporedattore mi tirerebbe le orecchie: un buon titolo di giornale non deve essere la banale ripetizione di una riga del testo. Or dunque, quello che volevo esprimere sta nel titolo: la serietà del gruppo organizzatore del meeting internazionale di atletica «Palio della Quercia» che ha celebrato il suo rito muscolare un paio di settimane fa, circa. Ma, per me, ancor di più vale la continuità nel tempo, 54 edizioni in fila, una dopo l'altra, senza sgarrare, un metronomo. E anche quando non c'era trippa per gatti, o scarseggiava. Nella durata temporale si misura la compattezza, la tenacia, la solidità. Il tutto condito con la consapevolezza di non organizzare i Giochi Olimpici o i Campionati del mondo, ma di offrire uno spettacolo atletico degno, talvolta con qualche «punta», talvolta con una qualità media, comunque tendente all'alto più che al basso. Il tutto, sappiatelo, con poca «moneta», senza scialare, attenti al borsellino. Si fa con quel che c'è, come nelle famiglie di una volta. Una lezione che purtroppo non ha mai imparato la nostra classe politico - amministrativa, il Bel Paese è pieno di debiti, e quando sei insolvente nessuno ti fa credito. Invece a Rovereto, nella sede della Quercia, tutto il an et quantum debeatur viene sollecitamente onorato. Lezioni organizzative e amministrative ereditate da Edo Benedetti, da Armando Gramegna, da Renzo Azzolini, con un diligente scolaro come Carlo Giordani, uno dei davvero pochi grandi uomini dell'atletica nazionale, un Cincinnato che ha rifiutato onori fatui per dedicarsi anima e corpo alla creatura che altri avevano generato. Bravi, querciaioli, resistere, resistere, resistere. L'atletica ha bisogno di voi, più che mai.

Adesso pappatevi il comunicato emesso dal club roveretano, da cui capirete il senso delle righe precedenti.

Il «Palio Città della Quercia» è il secondo meeting di atletica in Italia, preceduto soltanto dal «Golden Gala» di Roma. La IAAF, la Federazione internazionale, ha diffuso il ranking mondiale, che viene stilato sulla base di una serie di parametri: i risultati tecnici ottenuti nel corso del meeting, la presenza di campioni olimpici, mondiali ed europei, il numero di Nazioni partecipanti ed altri ancora. Rovereto si colloca al 31esimo posto assoluto nel mondo, precedendo grandi città come Mosca, Barcellona, Varsavia, Sydney, Praga, Marsiglia. Ai primi posti Montecarlo, Eugene, Zurigo, Bruxelles, Parigi, Losanna, Rabat, con il «Golden Gala» al nono posto. Per quanto riguarda gli altri meeting italiani Padova si colloca al 34esimo posto, mentre Lignano Sabbiadoro all’86esimo.

Quindi un traguardo prestigioso per il “Palio”, che nel corso degli anni ha saputo scalare la gerarchia mondiale degli eventi di atletica, grazie al lavoro della Quercia Trentingrana, cui fa capo il Comitato Organizzatore. Rovereto è sicuramente la città più piccola fra quelle presenti nei primi 50 posti del ranking mondiale. E molti si stupiscono, all’estero, ma soprattutto in Italia, che ha visto sparire eventi importanti come Milano, Torino, Firenze, Rieti, Viareggio, Formia. Rovereto cerca di resistere in mezzo a tante difficoltà ed è già proiettata sull’edizione 2019 (data probabile giovedì 27 agosto), lavorando anche con Comune e Provincia per il rifacimento della pista dello stadio Quercia, ormai usurata dall’intenso utilizzo e dal tempo.

P.S. - Agganciandomi all'ultima frase: proprio per inaugurare la nuova pista di atletica, nel 1964, nacque a Rovereto una riunione nazionale: quell'anno vennero organizzati i Campionati nazionali del Centro sportivo italiano, il conosciuto C.S.I., ente di promozione sportiva di matrice cattolica. Magari uno dei prossimi giorni di parlerò di quei tempi.