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Cornuto, gridò il bue all'asino

Conoscete tutti la battuta che ho utilizzato per il titolo di questo commentino flash. Ieri sera, alle 18.48, sul sito di un quotidiano nazionale è apparsa una notizia che diceva così:" Londra metterà in quarantena tutti coloro che entreranno nel Regno Unito provenienti dall'Italia". Oggi ho letto un'altra notiziola, più dettagliata, che informa che i 27 ministri dei Paesi dell'Unione Europea hanno deciso di armonizzare i criteri (in pratica di giocare con la scatola dei pastelli) con i quali definire una regione rossa, arancione, grigia o verde. Il nostro «sgualcito Paese» - felicissima definizione data da Beatrice Dondi in un suo scritto - è stato messo in arancione, per cui la decisione immediata degli abitanti di Pianeta Brexit è stata di chiudere le porte a chi si avvicina al loro sacro suolo, intoccabile. Ma secondo le decisione del Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie, il colore (arancione in questo caso) non comporta automaticamente quarantene o misure restrittive, un Paese può introdurre misure di cautela. Può, è discrezionale. Ma per gli italiani no, niente da fare: quarantena. Dimenticavo di dirvi: l'isola di Albione, antico nome della Britannia, sfoggia un vivido colore rosso.

Io penso che a Mr Boris Johnson sia andata per traverso la pacata ma tagliente risposta del nostro grande Presidente Sergio Mattarella a fronte di una ennesima fesseria del «pelopincho» (definizione di una mia amica spagnola che abita nei dintorni di Londra da quasi quarant'anni) che vantava maggior tasso di amore per la libertà dei suoi sudditi rispetto a quello degli italiani. Una cosa è certa: i signori inglesi, che tengono tanto alla loro libertà, hanno privato della stessa milioni di persone nel mondo, senza mettere in conto tutto quello che hanno sgranfignato nelle loro scorribande. Libertà, per loro, significa andare al pub tutti i pomeriggi verso sera a spararsi una pinta di John Smith, come disse, all'inizio della diffusione di questo maledettissimo virus, l'autorevole genitore del Johnson Primo Ministro. E il figlio, obbediente, approvò la decisione di Daddy.

Il provvedimento di quarantena obbligatoria per chi viene dall'Italia sarà in vigore da domenica 18 ottobre. Mi auguro che da quella data non entri qui da noi neppure un fantasma di inglese. Ma attenzione militi poliziotti di frontiera: qualche settimana fa un tale scarmigliato, con i capelli color Aperol Spritz (la battuta non è mia, ma non ricordo l'autore) si è imboscato, di nascosto, in un Castello in Umbria, proprietà di un oligarca (sta per individuo arricchitosi Dio sa come) russo, suo amico. Niente di strano: si è saputo dopo che quella notte, nelle segrete del maniero, era in programma una degustazione di vini regionali, Montefalco Sagrantino Passito, Torgiano Rosso, Grechetto Perticaia, vini dei quali il Boris va matto. E nell'aria musiche dal «Boris Godunov» di Musorgskij, in onore del Granbritanno. Immediata smentita di Downing Street, ovviamente: Aperol Spritz non si è mai mosso da Downing Street.

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