Desèmbèr 2020: le ombre scure delle Tre Punte

Abbiamo iniziato a sfogliare gli ultimi 31 giorni di questo anno bisesto che più funesto non poteva essere. E anche i giorni che rimangono pare non ci riservino grandi entusiasmi, cenoni, baldorie e nottate spensierate. Quello che non riesco a sopportare è 'sto avvilente richiamo ai regali di Natale, come se tutto si riducesse allo scambio di pacchetti ben infiocchettati, fatti recapitare da quei pochi grandi furbi che sfruttano la situazione per arricchirsi. L'altra è quella dello sci. Pare incredibile! Almeno a me. Siamo tutti con la cacca al naso, e forse anche sopra, e c'è chi sbraita e s'incazza perchè non può andare a sciare. Ma non siamo tutti in miseria? Tutti ormai hanno bisogno dei bonus, dei sussidi, dei ristori, miliardi, miliardi, miliardi, una girandola di miliardi, che, prima o poi, più prima che poi, pagheremo ancora noi cittadini. Come adesso paghiamo luce e gas che hanno fatto un balzo del 10 e più per cento. Plaudo al tempismo delle aziende per aver scelto il momento perfetto, bravi: si dice che le famiglie sono in difficoltà e voi gli sbattete sul muso degli aumenti spropositati. Ma dovete fare utili e distribuire i dividendi a quelli che se ne strafottono se la bolletta è aumentata del dieci o dodici per cento.

E quella roba ridotta a ectoplasma che hanno ancora il coraggio di chiamare Governo, dove sta? Aiutare la gente dal basso, troppo difficile? Bloccare i prezzi e alleviare (difficle eliminare) le pene della gente? L'avrete già capito da soli: in questo marasma c'è chi si sguazza e fa soldi. E al povero tapino non resta che pagare. Questo è il capitalismo, bellezza! Un capitalismo di rapina, disumano, ladrone. Prima vengono i dividendi, e  poi gli esseri umani. E quella blanda forma di opposizione che si chiamava «riformismo»?  Dissolta nel nulla.

E cosa ci riserverà il giorno 1 gennaio 2021? Non voglio neppure pensarci. Fatevelo dire da quelli che prevedono per febbraio la terza ondata di COVID-19 con decine di migliaia di morti in Europa. Speriamo che non ci azzecchino...Ma tanto checcefrega: noi andiamo a sciare. Sono molto scure le tre montagne che vedo dalla mia finestra: le «Tre Punte», o «Cima Castello», o «La Selva», come la chiamano i vecchi di qui, quelli, non molti, rimasti. Selva oscura, molto oscura, ci sembra di guardarla da lontano, ma ci siamo dentro.

Prima di chiudere, devo un sentito ringraziamento a Chantal, Pietro a Marco, che mi misero a disposizione la loro sensibilità per scattare le tredici fotografie di questo calendario, cui Roberto Scolari diede forma grafica elegantissima, e infine la Tipografia Apollonio che, quando si tratta di stampa, è sempre una sicurezza. Grazie a tutti.

La nostra foto - Dove: da Navazzo guardando le Tre Punte - Apparecchio: NIKON D850 - Lunghezza focale: 70.0 mm - Ottica: 24.0 - 70.0 mm f/2.8 - Tempo esposizione: 1/50 - Diaframma: f/63.0