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Il lockdown e il contributo baby-sitting

L'avete sentita questa? Ascoltate: https://video.repubblica.it/dossier/governo-draghi/covid-la-battuta-di-draghi-sullo-smart-working-ma-perche-tutte-queste-parole-inglesi/377842/378451?ref=RHTP-BS-I270682269-P4-S2-T1.

Almeno in questo sono d'accordo con l'Uomo della Provvidenza, al secolo prof. Mario Draghi. Detesto il suo Governo, suo? o imposto? Ma noi, noi dico italioti, abbiamo sempre bisogno dell'Uomo della Provvidenza cui affidare i nostri guai. Rimaniamo in tema, per il momento. Leggendo il solito polpettone preparato da altri - normale - il Professore, dopo aver dato lettura di alcuni termini mutuati dalla lingua inglese, ha voluto fare una battuta - questa finalmente a braccio - per dire:"Chissà perché dobbiamo sempre usare tutte queste parole inglesi...". A' Profe, che famo? I simpatici? Uno: se lei questo proclama lo avesse letto prima, avrebbe avuto tutto il tempo di farlo cambiare dai suoi scriba. Due: basta dare disposizioni precise agli scriba: dovete usare la lingua italiana. Tre: può cambiare lei direttamente i termini esterovestiti intanto che li legge. Quattro: se è davvero convinto di quello che ha detto, da domani in poi staremo ad ascoltarla con attenzione. Forse, con qualche parola italiana in più, capirà anche Mr Ombreta Dux Venetiarum Provinciae.

Prenda me. Quando i miei ghostwriters mi scrivono gli speeches per le mie communications to the board of directors in conference call...O Dio, quel pirla del mio personal assistant ha sbagliato cartella...usa quella in italiano, fucking stupiddelete, delete, delete. Eppure, mi creda Profraccomando loro di usare termini nostrani, terra terra, italianissimi. Sono un convinto sostenitore del «prima gli italiani», e un acceso nemico di «ultima la lingua italiana».

Se poi Lei, che adesso ha pieni poteri (me ve de rider), riuscisse anche ad estirpare quel ridicolo, assurdo, irritante, abusato, lockdown, le sarei davvero grato. Ho trascorso qualche settimana in Spagna: per loro esiste solo el confinamiento non il lockdown. A nessuno passa por la cabeza di chiamarlo lockdown. Nel nostro dizionario pure esiste confinamento, o ancor meglio isolamento, più elegante. E invece spariamo senza sosta lockdown, location, happy hours, e via cantando. Soprattutto il termine inglese che nobilta la nostra cultura anglofona è OK, che suona Okey. Martedì pomeriggio al supermercato Migross di Toscolano Maderno, al banco del pesce, una pimpante signora ha sparato quattordici Okey di fila per approvare lo spessore delle fette che l'incaricato della pescheria le stava tagliando. Prodotto - la signora, non le fette di salmone - della full immersion during two weeks in the summer in una English School  nello Yorkshire. Okey, Madam, congratulations.

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