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Omaggio all'immaginifico Bruno Munari

 

Ci fu un cartellone, striscione, o una scritta sui muri di Nanterre, del Maggio francese che non ho mai dimenticato. Siamo nel 1968, il mitico anno della rivolta studentesca, dico mitico perchè per me tale è rimasto nonostante i tentativi revisionisti da parte di voltagabbana che poi si sono accoccolati nelle tiepide, accoglienti poltrone del potere. Oggi i me fa veder de rider i giovani che vogliono il cambiamento della società, una società in più ben peggiore di quella del '68, che come orizzonte hanno il confronto con Letta, Renzi, Calenda, e molte volte con personaggi ben peggiori. Quella scritta recitava «l’imagination au pouvoir », l'immaginazione al potere. Lo disse Jean-Paul Sartre a Daniel Cohn-Bendit, rimasto nella vulgata popolare come «Dani il Rosso», gli disse:"«Ce qu’il y a d’intéressant dans votre action, c’est qu’elle met l’imagination au pouvoir».

Giocando sulle parole. direi che per Bruno Munari (finita l'ora di storia e politica passiamo a quella dell'arte) si potrebbe dire non l'immaginazione al potere - che pure resta valida - ma «il potere dell'immaginazione». Munari viene unanimemente considerato "uno dei massimi protagonisti dell'arte, del design e della grafica del XX Secolo», come scrive l'Enciclopedia Treccani. Un gigante d'inventiva, originalità in ogni campo artistico: grafica, pittura, cinematografia, disegno industriale, linguaggio, movimento, luce, didattica per i bambini. Inadeguato tutto ciò che potrei dire. Che bellezza le sue macchine aeree, i concavo-convesso, le macchine inutili, l'arte cinetica, i libri illeggibili. Ma perchè continuo ad elencare? Quello che ha lasciato Munari è un corpus artistico senza confini.

Questo gigante stimava senza riserve Martino Gerevini, si scambiavano opinioni, discutevano di arte, di colore, di immaginazione, si frequentavano in occasione di mostre a Brescia (Galleria Sincron) o altrove. Si stimavano. Due anni dopo la morte di Munari (1907-1998) Gerevini gli dedicò un'opera di una sua nuova serie. Anche per Martino l'immaginazione è sempre stata la componente propulsiva del suo lavoro di artista. Prova ne sia che non ha mai fatto due mostre con la stessa tematica, ha affrontato materiali diversi, ha cambiato le sue modalità espressive.

Omaggio a Bruno Munari, il titolo semplice lineare dell'opera che potete ammirare qui sotto. Chi conosce, almeno un po' l'opera del Maestro milanese vi ritroverà tanti elementi della sua opera in questa singolare composizione di Martino. L'opera, che fa parte del calendario 2021 che ho voluto per onorare la memoria di Martino Gerevini a dieci anni dalla scomparsa, ci accompagnerà per tutto questo mese di aprile fatto di limitazioni, restrizioni, solitudini e paure.

Aggiunta postdatata - Un amico che, bontà sua, ha letto queste righe, mi ha chiesto di saperne di più su Munari e la sua opera. Secondo me, la fonte migliore è questo sito a lui interamente dedicato: munart.org. Ma anche domusweb.it (in inglese), e per chi volesse investire qualche decina di euro nei suoi libri e nei suoi poster questo può essere l'indirizzo giusto corraini.com Chi ama la fantasia, il bello, l'immaginazione, si perderà in questi percorsi.

La nostra opera - Titolo: Omaggio a Bruno Munari - Anno: 2000 - Tecnica mista - Formato: cm 40x40 - Collezione privata

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