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1952, dalla tundra svedese alla Valle di Camunia

        

Breno, Al Camònega, in dialetto, strada che sale verso il Passo del Tonale, dopo aver fatto tappa nella bella Ponte di Legno. Breno ha sempre fatto rima con siderurgia, fin da quando, erano i primi anni Venti del secolo scorso, Carlo Tassara salì al centro della valle e diede vita a uno stabilimento di leghe metalliche, che, dopo la fine del secondo conflitto mondiale, si chiamò Carlo Tassara Stabilimenti Elettrosiderurgici. Annotazioni per dire all'audace che si azzarda a leggermi che il cognome della famiglia Tassara (originaria di Voltri, dove produceva ferro e chiodi fin da metà dell'Ottocento) a Breno ha un peso specifico molto elevato. Consequenziale dunque che lo stadio brenese si chiamasse, all'epoca di cui voglio trattare, "Carlo Tassara". Si chiamava così nel 1952, oggi hanno aggiunto a Carlo anche Filippo, quindi il nome completo sarebbe "Stadio Comunale Carlo e Filippo Tassara", ma per tutti è "il Tassara". Campo di calcio, pista di atletica, nuove tribune inaugurate nell'aprile del 2014. Come va a rovescio il mondo...una volta cittadini liguri risalivano la Valle della Camunia per dare lavoro e creare ricchezza, per costruire infrastrutture, oggi cittadini lumbard vogliono chiudersi nel loro egoistico orticello. Vabbuó...Un ricordo personale legato alla famiglia Tassara: quando nel gennaio del 1973 fui assunto all'Ufficio Stampa della Associazione Industriale Bresciana presidente era Giuseppe Tassara, il quale mi diede il benvenuto accompagnato dal direttore avv. Dino Solaini, nobile casato di Volterra.

Sono stato trascinato in questa girandola di citazioni, ricordi, da una foto e da una richiesta, provenienti dal dott. Alberto Zanetti Lorenzetti. Foto pubblicata sulla pagina dell'Archivio Storico dell'Atletica Italiana "Bruno Bonomelli", soggetto otto praticanti le discipline atletiche calati su Breno, provenienti dalla Svezia passando per la Jugoslavia, secondo dizione geopolitica del tempo. Il cerusico di Gambara mi chiedeva di investigare qualcosa di più su questi baldi nordici. Ci ho provato e...thank to a Swedish friend I am able today to give some information more. The friend is Peter Larsson, from Trollhättan, a manager of the GKN Aerospace , who has a great interest for athletics. In one of mine previous professional experiences as a statistics and documentation manager and compiler of world lists in athletics I had e mail contacts with Peter for many years, we never met each other but we had a friendly relation. Peter was the best reference in Swedish athletics I had, his collaboration was always positive, on time, clear, he gave much to my job and he was asking for nothing. I considered Peter more than a presumptuous statistician, he was a gentleman. Also in this case I sent him the photo from 1952 asking to investigate. I was sure in receiving some replays from him. Here it is:

Hi Ottavio,

I found a little about the picture. I posted a question who they are on a Facebook group and got one answer (so far). It was a daughter of one of the men in the picture who replied to my inquiry. Bottom row to the far left is Jan Gabrielsson (the father) and second from right in the second row is Stig Wändelsjö. 

Jab Gabrielsson (born June 24 1923) was a sprinter and run 10.8 in the 100m in 1945, 22.7 in the 200m from 1945, 51.0 in the 400m in 1950 and 6.70 in long jump in 1945.

Stig Wändelsjö (Nov 10 1922) was a shot putter and had a best of 14.59 in 1954 and also 44.59 in discus throw from 1949.

The Track & Field Club they competed for was IK Orient from Uddevalla. I found an all-time list online for the region (Bohuslän-Dal) where both of them are listed at this address

Very likely the other six on the picture is also in the all-time list, but I haven’t been able to identify them. Hope this is to some help.

Thank you very much, Peter! 

Non gran cosa ma meglio di niente. Adesso, se vi va, leggiamo insieme il pezzullo, su carta rosa, del 16 ottobre 1952, vergato sicuramente dalla "ditta" Calvesi (propendo per la signora Gabre) che forniva notizie alla "Gazzetta dello Sport" dalla piazza bresciana e non solo (e allora sulla "rosea" c'era veramente tanto per gli appassionati di atletica, ho detto allora...):

"BRENO, 15 - Allo stadio Carlo Tassara, davanti ad un numeroso pubblico convenuto anche dai vicini paesi della Valcamonica, si è svolta oggi la riunione cui partecipavano alcuni atleti svedesi capeggiati da Eriksson e Daleflod. In complesso, un'ottima giornata per l'atletica leggera, anche se non sono stati realizzati risultati di rilievo. Il tempo bello, ma freddo, ha avuto la sua influenza specie sulle gare disputate nel tardo pomeriggio. I biondi svedesi naturalmente hanno fatto la parte del leone aggiudicandosi sette delle gare in programma. La stanchezza della tournée in Jugoslavia, da dove venivano, ha influito sul loro rendimento, anche se l'impegno non è mai venuto meno. Daleflod nel giavellotto con metri 64.70 ha ottenuto la miglior prestazione. Atleti svedesi ed italiani sono stati ospiti del comm. Filippo Tassara, presidente dell'U.S.Breno. Domani riunione allo stadio Rigamonti di Brescia con una più larga partecipazione di atleti milanesi e bresciani".

Più elaborato, il resoconto casalingo che apparve sul "Giornale di Brescia", siglato "esse", come si firmava talvolta Elio Sangiorgi, responsabile delle pagine sportive, giornalista amabile e gentiluomo. Faceva parte dell'affollato Consiglio dell'Atletica Brescia. Scrisse, con qualche tono entusiastico un po' eccessivo ma comprensibile, il signor "esse":

"La propaganda per l'atletica leggera in Val Camonica ha ricevuto oggi un incremento che non mancherà di dare buoni frutti, considerate le giovani forze messe in campo dalla U.S.Breno e la numerosa folla che si è radunata, nonostante il giorno feriale, nella tribuna dello Stadio Carlo Tassara, destinato a divenire uno dei più attrezzati complessi sportivi non solo della nostra provincia. Una riunione internazionale non è cosa che possa avvenire con una certa frequenza; è per questo che alcune industrie  e ditte locali hanno osservato l'orario unico per dar modo ai loro dipendenti di assistere alla manifestazione, per la quale l'ingresso al campo sportivo era gratuito. Se due anni fa Breno ospitò altri atleti di chiara fama, fu in occasione della visita diei belgi Reiff e Braekman, e dei francesi Bally e Marie, gli sportivi locali si dovettero limitare ad osservarli in veste di semplici visitatori, questa volta la squadra degli svedesi, capeggiati dagli olimpionici Eriksson e Daleflod, è scesa sulla bella pista dello Stadio Tassara, in aperto confronto con gli atleti della Riccardi e del CUS Milano, dell'Atletica Rovetese, dell'Atletica Brescia e dell'U.S.Breno. E l'interesse, i battimani e gli incitamenti del pubblico, se hanno dimostrato la partecipazione simpatica degli sportivi brenesi e della Val Camonica, gli atleti dal canto loro hanno fatto il possibile per ottenere dei buoni risultati, impegnandosi con ottima vena. La stanchezza della tournée in Jugoslavia, da dove gli svedesi provenivano, e del lungo viaggio hanno però influito sul loro rendimento, mentre il tempo bello ma freddo ha avuto il suo peso, specie sulle gare disputate verso il tardo pomeriggio.

Gli atleti svedesi, milanesi e bresciani, prima di raggiungere Breno sono stati ospiti del comm. Filippo Tassara, che era accompagnato dal sindaco di Breno dott. Beppe Tassaro, per una colazione all'albergo Salus di Boario Terme. Erano presenti anche l'ing. Franco Marzoli, presidente dell'Atletica Brescia, e numerosi consiglieri della società. Da Boario Terme i partecipanti alla riunione si sono portati direttamente allo stadio brenese, dove il prof. Calvesi, che è stato coadiuvato dal prof. Frassa, dal dott. Bonomelli, dalla signora Gabre Gabric, da Italo Bardi, Dario Piccinelli e Piero Pellati, alle 15,30 ha dato il «via» alla riunione, con la prima batteria dei 100 metri. Il programma si è svolto con una certa sveltezza, nonostante qualche contrattempo di carattere logistico, e le gare, come abbiamo detto, hanno destato il vivo interessamento del pubblico"

La scelta di Breno per questa esibizione si capisce meglio sapendo che Filippo Tassara, a quel tempo, era presidente onorario dell'Atletica Brescia; grande appassionato di sport, morì prematuramente nel 1953. I risultati ve li leggete direttamente sui due ritagli dei giornali che sono appiccicati (un click sopra e si ingrandiscono con lo zoom). Qualche pinzillacchera, ricordando nomi che ho conosciuto nella mia esperienza bresciana, o di cui ho sentito parlare. Uno dei pupilli di Bruno Bonomelli nella Atletica Rovatese (annotazione casearia: Breno e Rovato, patria di Bruno, avevano un legame per via dei formaggi, prodotti in Valcamonica, vera e propria cultura, venivano fatti scendere a Rovato per l'affinamento, e la famiglia Bonomelli faceva questo mestiere) era Riccardo Azzani che corse nello stesso pomeriggio 800 e 1500 metri; sarà in seguito un buon specialista dei 3000 siepi, nel 1955 iscriverà il suo nome come primo detentore del primato italiano sui 30 km di corsa in pista. Dopo Breno parte per Bologna dove si disputano i Campionati italiani: corre i 10 mila metri in 33:32 (tredicesimo), primato personale, e i 5 mila (dodicesimo) in 16:03.8. Da Bologna a Roma per la quarta edizione del Trofeo delle Regioni: ancora un diecimila per la Lombardia, terzo dietro a Clemente Bisegna (Lazio) e a Giovanni Picardi (Campania). Azzani era originario di Caino, che non è il fratello di Abele, ma una località a pochi chilometri da Brescia, nella Valle del Garza.

Un giovane giavellottista, 18 anni, Arturo Benevenia, con il triangolo blu e la Leonessa sul petto, emblema dell'Atletica Brescia imperante Sandro Calvesi, sfiorò, mancò proprio per un pelo, due centimetri, il suo primato personale (48.92) che aveva stabilito in giugno, a Firenze, quando risultò primo nel campionato nazionale dei tesserati E.N.A.L. Ebbe una vita molto breve: morì a quarantanni, nel 1975. Suo fratello Umberto fu tecnico della Assindustria Atletica Brescia e ancor oggi, a 77 anni, gareggia nelle competizioni master con i colori della Atletica ASD Sandro Calvesi di Aosta. Sui 100 metri compare pure il nome di Giancarlo Sichirollo. Anche lui sarà impegnato come tecnico nella società assindustriale. Una noticina che salta fuori dalle due serie dei 400 metri: nella prima al secondo posto troviamo il nome del giovane Gian Piero Massardi, un futuro come ottimo ostacolista (due titoli italiani); nella seconda quello di Piero Casnigo,soprattutto marciatore, ma anche bravo giocatore di tennis tavolo, la cui passione per l'atletica e lo sport si prolungò per i decenni a venire, impiegato all'Assessorato allo sport del Comune di Brescia e giudice di gara fra i più assidui.

Il giorno dopo, 16 ottobre, i nordici si esibirono allo stadio Rigamonti di Brescia. Pasticcerò qualche riga nei prossimi giorni per raccontare cosa successe.

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