Zlaté Hroty (in italiano Punte dorate)

 


SPORT Atletica leggera
AUTORE Petr Feldstein, scrittore e drammaturgo
EDITORE Práh - Praha, 2016
CONTENUTO Le "punte" di cui parla il conciso titolo in lingua ceca si riferiscono a quelle dei giavellotti. Una lunga storia, lunga e gloriosa, accompagna questa disciplina  nel Paese di Kafka. Giochi Olimpici 1948: al settimo posto si legge il nome di Dana Ingrova, che diventerà la signora Dana Zàtopkovà, moglie di Emil Zatopek. E con questo cognome vincerà l'oro ai Giochi 1952, sarà ancora quarta a Melbourne '56 e addirittura medaglia d'argento a Roma '60, quando il suo amato consorte aveva già chiuso da tempo la carriera. Un salto di alcune generazioni per parlare di uno dei più grandi giavellottisti di ogni tempo: Jan Zelezný. Se avete qualche minuto guardate una lista mondiale di atletica "ogni tempo" fatta come Dio comanda (ce n'è qualcuna) e contate le prestazioni del bohemo: 20 oltre i 91 metri. Nessun altro! E i primati mondiali: sei in totale, fra riconosciuti e non riconosciuti nella sarabanda di attrezzi "volanti" che ha contraddistinto la seconda metà degli Anni '80 e la prima dei '90. Tre ori olimpici, altrettanti titoli mondiali, curioso: non ha mai vinto il titolo europeo. Il suo primato mondiale (98.48) è circa tre metri e mezzo più lungo della misura dell'atleta che lo segue in classifica. La versione moderna della signora Dana si chiama Barbora Špotáková, primatista del mondo, unica oltre i 72 metri, due titoli olimpici, un titolo mondiale e uno europeo. E veniamo all'ultimo della nidiata, Vítezslav Veselý, per adesso "solamente" un titolo europeo, uno mondiale, e un primato personale di 88 metri. Una dote: grande regolarità, sempre nei primi otto, quindi in finale, in tutti i grandi eventi internazionali (nove) dal 2010 ad oggi.
UNA FRASE  
ACQUISIZIONE Dono del mio amico Jean-Pierre Durand, uno dei più bravi fotografi di atletica, e, in più un vero "monsieur", nel senso di "signore".
ANNOTAZIONI Un grande rammarico, per me: non potrò leggere il libro...visto che è scritto in lingua ceca! Spero in una edizione con traduzione in una lingua a me comprensibile, oppure devo imparare... la lingua di Kafka. La sovracopertina è riservata a Jan Zelezný, in trasparenza, in una selva di giavellotti, sul retro "Dany" Zátopkcová in una gara, la copertina del libro è dominata da Barbora Špotáková che festeggia il secondo oro olimpico a Londra 2012  . Attraente la antica fotografia in apertura del libro: il lanciatore doveva tirare e colpire un centro, come nel tiro con l'arco insomma.