SPORT | Pugilato | |
AUTORE | David Remnick, giornalista a The Washington Post. Nel 1992 passa al New Yorker, prestigiosa rivista americana di cui diventa direttore nel 1998. Nel 1994 viene insignito del Premio Pulitzer. | |
EDITORE | Giangiacomo Feltrinelli Editore Milano, Collana Universale Economica, seconda edizione giugno 2014 | |
CONTENUTO | Non è un libro di pugilato, non è un libro di sport. E che sarà mai? Un libro, tout court, che ci insegna il pugilato, lo sport, il giornalismo e la società di un'epoca, un libro che ci arricchisce. Soprattutto un libro scritto stupendamente, come ne vorremmo leggere tanti nello sport e anche nella disciplina che ho (avevo?) nel cuore. Leggi, e ti sembra di aver vicino sul sofa Cassius - Alí. Uno dei migliori libri a soggetto sportivo che abbia letto. | |
UNA FRASE | Sonny Liston:"Un giorno sei il campione e i tuoi amici ti dicono: sì, campione, nessuno al mondo è migliore di te. Poi non sei più il campione e ti ritrovi solo. Dopodichè i tuoi amici, e la gente che si è fatta un bel po' di grana alle tue spalle, non parlano più con te ma di te, e quello che dicono non è quello che dicevano il giorno prima". | |
ACQUISIZIONE | Acquistato, Euro 8.50, on line www.lafeltrinelli.it | |
ANNOTAZIONI | Dai ricordi di Floyd Patterson, incontro del 22 novembre 1965 al Convention Center di Las Vegas. Alì lo stave picchiando di brutto..."Volevo andare a terra con qualcosa che fosse degno di un k.o....nel dodicesimo round, Clay si mise a sferrare pugni come un pazzo...Mi seniti invaso da un senso di felicità. Sapevo che la fine era vicina....Ma poi l'arbitro intervene (si chiamava Harry Krause) e ci divise, per fermare i pugni di Clay...mi avrai visto girarmi verso l'arbitro e scuotere la testa: no, no! Molti pensarono che stessi protestando contro la sua decisione di pore fine all'incontro. IIo volevao essere cvolpito da uno davvero buono. Volevo andar giù con un gran pugno...". L'umanità di Alì. Lui e Patterson si incontrarono nell'aprile del 1966 per una sessione fotografica di "Esquire". Il campione fu magnanimo:"Floyd, dovrebbero darti decorazioni e medaglie per la situazione difficile in cui ti sei trovato...Tutte quelle stele del cinema dietro di te, dovrebbero assicurarsi che tu non debba mai più lavorare un solo giorno nella tua vita". A quel punto - racconta Remnick - Patterson fece al campione il più grande complimento che gli venisse in mente. Lo chiamò con il nome giusto. Lo aveva sempre chiamato Cassyus...Forse saranno anche suonati, ma, conoscendo la brutalità del ring, spesso hanno un cuore. Un suggerimento, per chi lo vuole: leggere "Storie di Boxe" di Jack London. |