Rugby nostalgie, l'album d'une passion

 


SPORT Rugby
AUTORE François Thomazeau, préface di Pierre Villepreux
EDITORE Éditions Hors Collection - France - 2013 - www.horscollection.com . Stampato in Italia.
CONTENUTO Un bel libro che ti avvicina al rugby in modo leggero, con tante notizie, decine e decine di immagini d'epoca - le più affascinanti per me - e, per essere un libro francese, ha un taglio principalmente transalpino. Il respiro è comunque mondiale: le origini, il grande rugby anglosassone al completo, il mito della Nuova Zelanda e dei suoi All Blacks, i Wallabies australiani, gli Springboks sudafricani, i Pumas argentini, i Barbarians, il più sognato club esclusivo mondiale. La rassegna dei grandi club francesi e i loro giocatori mitici, gli stadi culto eretti a cattedrali dell'"Ovalie", la pubblicità, la letteratura, le donne, la musica, il cinema, l'arte, il mitico terzo tempo: una full immersion in questo bello sport, con testi brevi, ma densi di notizie. Il superspecialista forse guarderà solo le immagini, il neofita ne trarrà linfa per un approccio elementare ma sufficiente a far bella figura quando si parla di pallovale. Senza sbilanciarsi troppo...
UNA FRASE Dalla prefazione di Pierre Villepreux, che fu per tre stagioni l'allenatore della Nazionale italiana (1978 - 1981) e dieci anni dopo lo fu del Benetton Treviso, che si classificò secondo nel 1991 e divenne campione d'Italia nel 1992. "C'était le temp où...de celui qui...Il ne s'agit pas d'être nostalgique d'une époque ou d'un style, mais bien d'évoquer des moments forts qui ont marqué l'époquede Chacun. Il ne s'agit pas davantage de traiter de ringard celui qui compare le jeu et les joueurs d'hier et d'aujourd'hui. Lui refuser ce plaisir d'un retour dans le temps serait indecent. Il convient au contraire d'accepter et de comprendre que le rugby n'existe sous sa forme actuelle que parce que beaucoup d'autres ontsu le faire évoluer en préservant les principes fondamentaux qui font son essence, ces principes qui n'appartienent à aucune époque..." 
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ANNOTAZIONI Sentite questa a proposito del "Terzo Tempo". "La troisième mi-temps aussie est nostalgique, qui préfè les pastis au metre aux ligne de coke,, la Williamine à la creatine, l'éthylopoésie à l'érythropoïétine". Curiosità spicciole. La partita con il maggior numero di spettatori? Al Telstra Stadium di Sydney (quello dei Giochi Olimpici 2000) furono 109.874 in occasione di Australia - Nuova Zelanda nel 1999: 39 - 35 per gli All Blacks, con una meta di Jonah Lumu. Come si chiama il canto di Guerra dei giocatori di Samoa? Siva. E quello di Fiji? Cibi, scritto per gli uomini del rugby dal capo guerriero Ratu Bola. Ancora una, che merita. Chi fu l'arbitro della finale del primo campionato giocato il 20 marzo 1892 "sur la pelouse de Bagatelle au bois de Boulogne" fra Racing e Stade Français? Pierre de Frédy, Baron de Coubertin, lui, proprio lui, il restauratore dei Giochi Olimpici. Era un grande appassionato di rugby. Non è un caso che nella seconda edizione dei Giochi, nel 1900, a Parigi, il rugby fu inserito nel programma olimpico. E, udite udite, al match Francia - Gran Bretagna, presenziarono circa seimila spettatori di cui 4389 paganti, l'evento di quei Giochi con il più alto numero di persone che si presentarono al botteghino e pagarono il loro biglietto!