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È l'annuario dell'atletica per eccellenza. La prima edizione nel 1951, compilata da Roberto L. Quercetani e Fulvio Regli, un fiorentino e un genovese trapiantato in Svizzera. Due figure imponenti come storici e statistici del nostro sport. Entrambi fondatori della A.T.F.S. nell'agosto del 1950, a Bruxelles. Da quell'anno "L'ATFS", come è sempre stato conosciuto, non ha mai mancato l'appuntamento. Oggi, l'accelerazione vertiginosa della diffusione delle notizie ne ha ridimensionato - e di molto - la funzione. Resta un bel libro da collezione e da consultazione, ma la attualità si soddisfa in bel altro modo e rapidità. Per dirla fino in fondo: quando il libro raggiunge gli utenti - fine maggio, primi giugno - mezza stagione nuova è già alle spalle. Io riesco sempre a stupirmi quando qualcuno, giornalisti soprattutto, mi chiede se è uscito "il Matthews". Lo trovo un po' ridicolo, specie da chi si occupa di attualità. Non è una critica al volume, è una pura e semplice constatazione. Sono stato, sono e sarò sempre un acquirente di questo Annual. La copertina di "Athletics 2013" (dentro le compilazioni relative al 2012) è dedicata a David Rudisha (Kenya), vincitore degli 800 metri ai Giochi Olimpici di Londra, con il nuovo record del mondo. Ho catalogato questa esibizione fra le più grandi cui ho avuto la fortuna di assistere nella mia lunga frequentazione di stadi e grandi competizioni di atletica (55 anni). |