Tour de France, Tour de Souffrance

SPORT Ciclismo 
AUTORE Albert Londres (nato a Vichy nel 1884, morto nel 1932 nell'incendio della nave che lo riportava in Francia dalla Cina, dove aveva indagato sul traffico di stupefacenti e sulle cosche mafiose che là si chiamano Triadi). Giornalista inviso al potere - e te pareva - per le sue inchieste «scomode»: le condizioni inumane della colonia penale della Cayenna (antenata dei campi di concentramento nazisti), il lavoro forzato dei militari francesi nelle colonie, i manicomi e l'abuso degli antipsicotici. Tutta merce che dava noia ai padroni del vapore. Riuscì ad entrare in Russia nel 1920 e a descrivere la miseria della popolazione russa. Nel 1928 visitò il Senegal e il Congo Francese e ne descrisse l'orrore in cui vivevano i negri trattati come bestie, anzi peggio. Fu in Palestina, nei Balcani, in Asia. Realizzò 43 reportages che sono d'attualità ancor oggi, a riprova che il mondo non cambia mai. Londre è stato considerato «il padre del giornalismo investigativo», a pieno titolo. A suo nome fu istituito un premio giornalistico.

Non disdegnò neppure di occuparsi di sport, di ciclismo e del Tour de France. E i suoi articoli ci aprono gli occhi sui falsi miti dello sport: eroismo, epica della fatica (degli altri). In realtà una altra forma di sfruttamento della miseria di poveracci che per pochi soldi si sottoponevano a sofference indicibili.

EDITORE excelsior 1881,  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Milano - Collana Limousine - edizione curata da Tommaso Labranca - Stampato da Grafiche Cesina, Piacenza, l'8 luglio 2008 - Prima edizione francese: Éditions du Rocher, 2006
CONTENUTO Straordinario reportage delle quindici tappe del Tour de France del 1924, il primo dei due vinti da Ottavio Bottecchia. Significativo il titolo, che ripecchia il suo pensiero sui corridori di quei tempi che considerava «i forzati della strada», vittime di organizzatori spietati (poi portati agli altari della prosopopea sportiva) che imponevano regole disumane ai partecipanti. Queste condizioni vennero poi innalzate a epici racconti di stoicismo, di immaginifiche imprese, per imbambolare le folle. Albert Londres ce ne dà una realistica descrizione. E i suoi scritti non finirono mai sulle pagine dei principali giornali sportivi transalpini. Lineare, diretto, il suo modo di raccontare.
UNA FRASE  
ACQUISIZIONE Qualcuno me ne ha fatto dono qualche anno fa, ma non ricordo esattamente chi. Comunque lo ringrazio per avermi fatto scoprire un bel libro.
ANNOTAZIONI Le fotografie in bianco e nero, originali di quei tempi, sono veri e proprii capolavori, degni dei più grandi maestri della fotografia. Non certo delle porcherie quotidiane da cui ormai siamo invasi, scattate con 'sto odioso mezzo che chiamano telefonino.

La stessa costruzione dei contenuti del libro e la grafica sono davvero attraenti...fatta eccezione per i caratteri di certe note troppo piccoli e per di più inseriti in inutili fondini colorati spaccaocchi. Invenzioni biasimevoli di alcuni grafici.