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In vista dei Giochi Olimpici Roma '60 la celeberrima rivista Track & Field News, a quei tempi il "non plus ultra" per gli appassionati di atletica di tutto il mondo, ripropose una guida (che aveva pubblicato anche nel 1956) per conoscere tutti gli atleti che avrebbero preso parte ai diciassettesimi Giochi. Ho detto "tutti "ma non è affatto vero. Prima discriminante che oggi susciterebbe scandalo e reazioni più che giustificate: la guida contiene le biografie dei soli uomini, le donne non esistono! Sono "biografati" tutti gli atleti statunitensi maschietti e i migliori degli altri Continenti. Schede che serviranno da modello negli anni seguenti. A scorrere quelle 30 pagine si fa un tuffo in quegli anni che ci hanno fatto appassionare per questo sport. Veri e propri miti per quelli della mia generazione: Ralph Boston, Don "Tarzan" Bragg, Lee Calhoun, Al Cantello - quello del giavellotto col tuffo - Hall Connolly, Glenn Davis, e quell'altro Davis, Otis che sarebbe rimasto nella storia per l'arrivo dei 400 metri a pari con il tedesco Carl Kaufman, tutti e due col nuovo primato del mondo, Rafer Johnson, Dallas Long, Parry O'Brien (il mio idolo, con 70 kg volevo fare...il lanciatore di peso...), Al Oerter. La copertina dedicata a John Curtis Thomas, con quella gamba tesa come la corda di un violoncello verso l'asticella, il piede sinistro che ha appena lasciato il terreno, sono pura arte plastica. E poi i non-americani, fra i quali i "nostri" Livio Berruti (indimenticabile campione olimpico), Carlo Lievore (nono), Silvano Meconi (tredicesimo). |