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In questa Sezione pubblico e commento le nuove acquisizioni della “Collezione”, siano esse libri o riviste, ma anche poster, quadri, magliette di atleti, scarpe, numeri di gara, medaglie, francobolli, ecc., materiale che già ora è presente nelle due sale di esposizione (circa 150 metri quadrati, forse qualcosa di più che di meno), situate nell’edificio in via Monsignor Giacomo Tavernini, 35, a Navazzo, località nel Comune di Gargnano, sul lago di Garda. La “Collezione” presenta due nuclei essenziali: i Giochi Olimpici e l’atletica, ma non rifiuta certo anche altri sport, in particolare alcuni che mi hanno sempre entusiasmato, come rugby, ciclismo, tennis, pallacanestro; non manca neppure il calcio. 

Una spiegazione è dovuta. Qualcuno mi ha fatto notare che, talvolta, parlo di libri che non sono novità. Certo. Il motivo è che presento e commento solo i libri che ho davvero letto. Questo vale per le opere, diciamo così “di lettura”. È ovvio che una pubblicazione statistica non la leggo cifra per cifra, ma anche in questi casi sfoglio, conosco i contenuti, cerco di fissarli nella memoria, e questo può sempre tornare utile, soprattutto in caso di ricerca saper dove trovare quello che serve fa risparmiare un sacco di tempo. 

Il prossimo passo determinante sarebbe quello di porre mano ad un catalogo dell’esistente. Me lo ripetono in tanti, come se non lo sapessi da solo, ma dire agli altri quello che dovrebbero fare, e farlo realmente, beh, ce ne corre. Chissà che prima o poi non riesca anche ad iniziarlo. Quanto a finirlo, quien sabe?, dovrebbe darmi un aiuto determinante il buon Dio. Ma non gli ho ancora chiesto se è d’accordo. 

Un ringraziamento che sgorga dal cuore: a tutti quelli che mi hanno dato e continuano a darmi pezzi per la “Collezione”. Quando l’occhio corre sulle pareti e sugli scaffali mi sovvengono nomi, facce, amicizie, affetti, taluni perduti. Sappiate che quello che avete dato a questo angolino della memoria non andrà invece perduto.

 

Parola di Brera

Pubblicato 04 Settembre 2016

 


SPORT Ovviamente sono parecchi trattandosi di una raccolta di articoli del giornalista sportivo che ha  lasciato una impronta incancellabile, nel linguaggio sportivo soprattutto, colto, fantasioso, creativo.
AUTORE Curatore: Angelo Carotenuto - Prefazione Gianni Mura , postfazione Paolo Brera - Ricordi di Giorgio Bocca, Mario Fossati, Gianni Mura, Beniamino Placido
EDITORE Gruppo Editoriale L'Espresso S.p.A. - Roma, 2012 
CONTENUTO Nelle 350 pagine è raccolto un florilegio di articoli che Brera scrisse per il quotidiano laRepubblica negli ultimi 10 anni di professione e di vita (1983 - 1992). Perse la vita, nel dicembre 1992, in un incidente stradale  fra Codogno e Casalpusterlengo di ritorno da una cena con amici. Una varietà di scritti che toccano il calcio, l'atletica, il ciclismo ma pure le bocce, e poi i "coccodrilli" in memoria di qualcuno che se ne è andato, il romanzo della Nazionale di calcio, i Giochi Olimpici, l'elogio di Bacco (vino rigorosamente rosso, Barbaresco possibilmente, bianchi? diffidare), le risposte ai lettori che indirizzavano alla rubrica L'accademia di Brera. L'ultima risposta il giorno prima di morire, una ferma difesa di Giovanni Trapattoni allenatore:"Io lo stimo fra i tecnici più preparati di questa bassa terra. Non solo: ma arrivo a dirmi lieto che non abbia assunto cultura umanistica: sia pure esprimendosi certe volte come un libro stampato, egli riesce sempre a dire quello che vuole con ammirevole sincerità e inappuntabile chiarezza mentale...".
UNA FRASE Dire "una frase" vien da ridere, sarebbe un insulto. Mi concedo solo una citazione:"In vita mia, un solo marciatore ho ammirato per superiore eleganza di stile: si chiamava e chiama Pino Dordoni". Si chiamava, se ne è andato, gli sono stato troppo affezionato per non ricordarlo con questa frase di Brera.
ACQUISIZIONE Acquistato in abbinamento al quotidiano laRepubblica
ANNOTAZIONI Avevo letto per intero le 350 pagine appena pubblicate. Me lo sono messo in bisaccia per andare ai Giochi carioca, nell'agosto 2016. Di tanto in tanto, nelle molte - troppe - ore passate nei bus o nell'ufficio allo stadio che tutto era meno che olimpico, rileggevo qua e lá, e trovavo linimento per sopportare le castronerie che sentivo e leggevo. Fortunatamente, c'è ancora qualcuno che sa scrivere.

 

Athletics 2016

Pubblicato 15 Agosto 2016

 


SPORT Atletica leggera
AUTORE Peter Matthews con la collaborazione di parecchi membri della A.T.F.S., The Association of Track and Field Statisticians (di cui, piace sempre ricordarlo, Bruno Bonomelli fu uno degli 11 fondatori, nell'agosto del 1950, a Bruxelles, durante i Campionati Europei di atletica)
EDITORE Peter Matthews, pubblicato da SportBooks Ldt., United Kingdom - Maggio 2016 - www.sporstbooks.ldt.uk
CONTENUTO Liste, biografie, risultati, qualche analisi settoriale. Materiale ormai disponibile ogni giorno in conseguenza del ciclopico sviluppo dato dalla informatica. Comunque, per gli irriducili amanti del cartaceo (io primo fra tutti), resta un punto di riferimento, se non altro da collocare in biblioteca per i posteri, ammesso che esistano posteri in questo sport...mi invierete una e mail nel profondo dell'inferno dove mi hanno riservato un alloggio. Copertina dedicata ad una grandissima atleta dei nostri giorni: Jessica Ennis-Hill, oro ai Giochi Olimpici di Londra 2012, ancora campionessa mondiale a Pechino 2015 e medaglia d'argento ai Giochi di Rio 2016, solo per dare qualche riferimento. Credo che, insieme a Cathy Freeman a Sydney 2000, sia l'atleta che maggiormente ha dovuto affrontare una pressione psicologica devastante nella sua Patria, il Regno Unito, oggi non si direbbe tanto unito....Una signora minuta e compatta con un carattere di acciaio speciale.
UNA FRASE  
ACQUISIZIONE In conseguenza del mio lavoro quotidiano alla I.A.A.F.
ANNOTAZIONI Detto, ridetto, straripetuto fino alla noia: nella mia "Collezione" ci sono tutte le edizioni di questo Annual a partire dal 1951. Merito in parte del mio striminzito portafoglio, ma anche di parecchi amici che mi hanno fatto dono di alcune annate, specie delle prime edizioni. Personalmente ho cominciato ad acquistarlo nel 1961.

 

L'Illustration, settimanale francese, numero del 15 agosto 1936

Pubblicato 02 Agosto 2016

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SPORT Giochi Olimpici di Berlino, due pagine all'interno della rivista settimanale francese di informazione generale "L'Illustration", del 15 agosto 1936. Costava 3 franchi e teneva bottega al numero 13 di Rue Saint-Georges, a Parigi.
AUTORE Gabriel Hanot, per il commento ai Giochi 
EDITORE  
CONTENUTO Un commentino a corredo di nove belle foto, tra cui, immancabili, due di Jesse Owens;  un salto all'asta di Earl Meadows, l'arrivo del "finlandese" (dice testualmente la didascalia) Lovelock, neozelandese come sappiamo, nella finale dei 1500, si intravvede Luigi Beccali in terza posizione. Fra le altre segnaliamo quella del sollevatore di pesi francese Louis Hostin, la cui premiazione viene richiamata dalla copertina di quel numero del settimanale con l'alzabandiera dei primi tre classificati. Hostin, classe 82 chilogrammi, originario di Saint Etienne, fu un mito del sollevamento pesi: due volte campione olimpico nel 1932 e 1936 e argento nel 1928, campione europeo e campione mondiale, più volte primatista mondiale.
UNA FRASE  
ACQUISIZIONE Comprato (3 Euro) al Dominical de Sant Antoni, all'esterno dell'antico omonimo Mercat; la domenica mattina si comprano e si vendono monete, francobolli, libri, riviste, cassette, figurine dei calciatori, a ruba quelle del Barcellona ovviamente e tutto il materiale che riguarda il Barça. Per chi fosse curioso e vuole saperne di più http://www.mercatdesantantoni.com/index.php
ANNOTAZIONI "L'Illustration" è stato uno dei settimanali più longevi di Francia. Vide la luce nel marzo 1843 e la morte nel 1944, quando il direttore Jacques de Lesdain fu fucilato alla Liberazione di Parigi. Aveva aderito al governo di Vichy, filonazista. Il giornale viene ricordato anche per due singolari "primizie": fu il primo in Francia a pubblicare una fotografia (1891) e anche il primo a metterne in pagina una a colori (1907).

 

Història del Centre Atlètic Laietània en imatges 1925/2015

Pubblicato 01 Agosto 2016

 


SPORT Atletica leggera
AUTORE Adolfo Carmona, Joan Comellas, Miguel Guillén, Guillem Pera
EDITORE Centre Atlètic Laietània e Ajuntament de Mataró -  edito nel 2015 
CONTENUTO Una interessante e elegante raccolta di centinaia di fotografie che documentano i novanta anni di vita di questo Club della città di Matarò, sulla Costa Brava a circa una trentina di chilometri da Barcellona. Il CA Laietània è una delle società di atletica più antiche di Spagna, se non la più antica. Di grande fascino soprattutto le vecchie immagini degli anni 1915 - 1939. Solo didascalie alle foto e qualche breve testo introduttivo dei vari periodi. Idioma rigorosamente...catalano. 
UNA FRASE  
ACQUISIZIONE Regalo dell'amico Carlos Fernández Canet
ANNOTAZIONI Brevissimo appunto di un ricordo personale: la città di Matarò, il 9 agosto 1992, ospitò la partenza della maratona dei Giochi Olimpici che si sarebbe conclusa nello Stadio Olimpico sulla collina di Montjuic. Era tardo pomeriggio, faceva un caldo sconvolgente, la zona della partenza era un po' raffazzonata per essere una gara olimpica, gli atleti dovettero affrontare la lunga, interminabile Carretera Nacional N-II che attraverso Vilassar de Mar, Premià de Mar, El Masnou, località turistiche che costeggiano il mare, riportò i maratoneti a Barcellona. Quel giorno Gelindo Bordin si ritirò, mentre un grande risultato conquistò Salvatore Bettiol, quinto. Alessio Faustini chiuse 44esimo.

 

Seoul, 2 ottobre 1988: Gelindo Bordin conquista il titolo olimpico di maratona

Pubblicato 31 Luglio 2016

 


SPORT Memorabilia
AUTORE  
EDITORE  
CONTENUTO Una bella cornice metallizzata contorna un documento che accende tanti ricordi: la prima pagina del risultato ufficiale della maratona dei Giochi Olimpici di Seoul 1988. Accanto al numero 1, il nome di Gelindo Bordin, che quel giorno - 2 ottobre 1988 - divenne cosí il sedicesimo campione olimpico nella storia dell'atletica italiana. Su carta rosa, un po' curioso, di solito si usava per i risultati delle donne....era l'ultimo giorno dei Giochi, forse avevano finito la carta....
UNA FRASE  
ACQUISIZIONE Regalo di Giorgio Barberis in occasione del mio settantesimo compleanno
ANNOTAZIONI La maratona olimpica di Seoul 1988 ebbe un finale entusiasmante. A pochi chilometri dalla conclusione rimasero quattro atleti insieme: il giapponese Takeyuki Nakamura, il gibutiano Ahmed Salah, il keniano Douglas Wakihuri e il nostro Bordin. Salah (un uomo eclettico, vero e proprio showman) aveva tentato di andarsene attorno al 39esimo chilometro, Nakayama si era già staccato; Bordin e Wakihuri vedevano l'uomo di Gibuti qualche decina di metri avanti.  Gelindo "fiutò" la stanchezza del keniano, lo lasciò e si mise in caccia di Salah, che superò in tromba senza neppure guardarlo per volare indisturbato al traguardo. Anche Wakihuri (il quale dopo la carriera atletica si dedicherà alla musica divenendo una star del pop) superò nel finale Salah per il secondo posto.

Un ricordo personale: vissi quella maratona a fianco di Giacomo Crosa, commentatore a Telecapodistria (alias Canale 5 italiano), come suo assistente. A Seul ero andato come inviato-a mie spese (figura professionale singolare) del "Giornale di Brescia", per la cui redazione sportiva lavoravo a quel tempo. Quel finale travolgente e la vittoria di Gelindo ci coinvolsero senza ritegno: una emozione fortissima, indimenticabile. Il regalo di Giorgio Barberis (il foglio porta l'autografo di Gelindo) fa bella mostra nella mia "Collezione" nella casa di Navazzo e mi servirà a non dimenticare mai. Intanto cerco di non dimenticare che in quella gara c'erano altri due maratoneti con cui ho diviso tanti bei momenti: Orlando Pizzolato, sedicesimo, e Gianni Poli, diciannovesimo.

 

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