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A World History of Relays

 



SPORT Atletica leggera
AUTORE Contributors: Mark Butler, Ottavio Castellini, Imre Matrahazi, David Miller, Roberto L. Quercetani, Mel Watman
EDITORE International Athletics Foundation, produced by EditVallardi - Oreno di Vimercate - Stampa e legatura Peruzzo Industrie Grafiche - Mestrino (Padova) - Aprile 2014 
CONTENUTO Nell'anno in cui la Federazione internazionale ha deciso di proporre un evento mondiale tutto riservato alle staffette (IAAF World Relays, ospitate a Nassau, Bahamas) la International Athletic Foundation ha promosso la pubblicazione di un volume sulle staffette. È il completamento della collana, quasi una enciclopedia, che, negli anni, ha approfondito tutti i vari gruppi di discipline atletiche, avendo come base la Storia dell'atletica mondiale di Roberto L. Quercetani. A questa pubblicazione, voluta e gestita da Pierre Weiss, insieme con l'editore Roberto Vallardi, che ha curato e pubblicato tutti i volumi della serie di storia dell'atletica, sono stati chiamati anche altri storici e statistici, ciascuno incaricato di una parte specifica. I nomi li leggete alla voce "Autore". La materia è divisa in quattro capitoli: la storia delle più conosciute forme di quartetti (i classici 4x100 e 4x400, poi 4x200, 4x800, 4x1500 e 4x1 Miglio, quest'ulima un po' meno nota ma non priva di una sua storia), la evoluzione dei primati mondiali, i risultati dei Giochi Olimpici e dei Campionati del mondo, per chiudere con una lista TOP 10 di ogni tempo. Ovviamente, sempre per uomini e donne.
UNA FRASE  
ACQUISIZIONE Dalla I.A.F., come co-autore
ANNOTAZIONI Ho voluto togliere un po' di polvere dalla memoria prima che se ne accumuli molta. Ho sfogliato le pagine dei risultati della 4x100 ai Giochi Olimpici. La prima volta della staffetta veloce fu a Stoccolma 1912, da allora 23 edizioni fino a Londra 2012. Con orgoglio ho contato, a partire da Los Angeles '32, dodici presenze in finale del quartetto azzurro, con tre medaglie: bronzo a Los Angeles '32, argento a Berlino '36 e ancora bronzo a Londra '48. Roba da mangiarsi le dita a Roma '60: quarta l'Italia a un centesimo di secondo dalla Gran Bretagna (40.32 a 40.33). Amara constatazione invece osservando il passato prossimo: dal 2004 il nome "Italy" è sparito dalle prime otto del mondo. E anche a Nassau, lo scorso maggio, niente Italia nella 4x100 o nella 4x200, rammentando che in questa ultima l'Italia, proprio con Pietro Paolo Mennea, stabilì il primato del mondo con 1:21.5, nel 1972. Sarebbe stata una forma per onorare davvero la memoria di un grandissimo atleta, tante volte protagonista delle staffette.

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