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Soffia il vento e spinge le vele, ma non solo

La nostra redazione sportiva si arricchisce oggi di una nuova, prestigiosa «firma»: il  giornalista fiorentino Giorgio Perozzi, il quale dice di sè:"Son talmente abituato a sentirmi chiamare "Il Perozzi" dai colleghi, e soprattutto dagli amici, che quasi ho dimenticato che mi chiamo anche Giorgio". Quando non sarà in redazione, all'ombra del nostro amato Pizzocolo, trascorrerà il tempo sulla terrazza del Circolo Vela Gargnano con il Conte Lello Mascetti, bon vivant, le sue mete preferite le suites del Lefay,  di Sostaga, di Villa Feltrinelli (cassiere, attento al pagamento dei conti...); con l'architetto Rambaldo Melandri, che ha espresso il desiderio di essere assunto all'Ufficio Tecnico del Comune di Gargnano; con il barista Guido Necchi, ideale per il bar Freud di Toscolano Maderno; con l'illustre chirurgo professor Alfeo Sassaroli, esperto in residenze per anziani. Oggi, "il Perozzi" firma il suo primo articolo in cui esercita tutta la sua sensibilità e umanità, racconta di vela, di regate, ma non solo. E il «non solo» è più imporante di tutto il resto.

di Giorgio Perozzi

SALÒ - La vela è sport ma è anche terapia. Nelle ultime settimane,  il Garda bresciano ha proposto grandi e avvincenti regate: non meno coinvolgente, la veleggiata in notturna del progetto di Itaca nel golfo di Salò, il Trofeo Alpe del Garda ad Univela di Campione con le giovani promesse dell'acrobatico skiff 29Er, le classi monotipo più grandi, nuovamente nel golfo salodiano con la 33esima edizione della Salò Sail Meeting.

Agonismo puro e veleggiate per pazienti, amici, medici, volontari, tutti insieme come capita da più di 12 anni con Itaca. Iniziativa che nasce grazie alla Associazione Italiana Leucemie e Linfomi. Dopo l' inizio a Gargnano e Desenzano nel 2007,  da alcune  stagioni, Itaca riesce a coinvolge tutte le province gardesane, compresi altri laghi come il Lario e il Sebino, addirittura la Svizzera con il Ceresio.  Nel golfo salodiano le vele hanno sfidato un leggero "Boaren", la brezza che arriva dalla Valsabbia, ruotando attorno al Pizzocolo. Sullo sfondo un videogames con mille luci multicolori che sono la riva veneta e trentina. L’iniziativa – amano sottolineare i promotori - evoca forti emozioni e suggestioni, complice il lago e il suo vento. Ma l’emozione più profonda è data dall’equipaggio, che insieme vive un’esperienza unica, lontano dai luoghi di cura e in un contesto di assoluta reciprocità. C'è chi, per la prima volta, si trova a fare da manovratore, mozzo, mezzo marinaio (il classico velista di bassa statura). Un po' di paura, all’inizio, quando ti rendi conto che il vento sbanda la barca e tu vorresti subito raddrizzarla. Ecco il problema che ti assilla. Che ti fa dimenticare tutto il resto, la malattia, le angosce, anche la guarigione.

Lo skipper di turno ti tira fuori la storia di sir Francis Chichester, impiegato di banca al quale diagnosticarono un carcinoma polmonare. Lui decise di mollare tutto e partire per il giro del mondo in barca a vela. Al suo ritorno il tumore - si racconta - fosse sparito. Merito del vento, forse di un miracolo. La certezza che in quell'anno e mezzo di navigazione Chichester fece l'unica cosa che amava fare, andare a vela. E lo stare in barca, condividere per pochi attimi gli sguardi, dapprima curiosi, poi via via sempre più interessati, sembra essere un qualcosa, che di terapeutico ha molto, sempre più coinvolgente.

Come il lavoro dei volontari dell'Ail che vivono costantemente assistendo i malati, aiutando medici e infermieri, nei reparti, nei Day Hospital, nelle loro residenze protette, in progetti ed iniziative come Itaca. Lavorando sui grandi progetti. Gli ultimi il nuovo laboratorio di Ricerca al Civile di Brescia, mentre un anno prima c'era stato il Day Hospital di Ematologia. Il dottor Beppe Navoni, presidente dell'Ail, è lo skipper, il comandate, forza motrice di tutto il vascello. A terra si parla di tutto questo. Poi si va via con una delle tante barche, a "tirare" rande e fiocchi. E dopo Salò il tour lacustre di Itaca è continuato con le tappe a Univela Campione (15 luglio). Al Circolo Vela Gargnano sarà il prossimo  4 agosto. Il vento che scende dal Pizzocolo sembra sia veramente una medicina.

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