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COVID, è arrivata la variante azzurra

Sempre Michele Serra, sempre «Satira Preventiva», sempre il settimanale «L' Espresso». Nel mirino una feroce dissacrazione di questo rito assurdo, scomposto, per me anche finto: io sono convinto che si smania come esagitati da camicia di forza del tempo ante Legge Basaglia e si fanno milioni di gesti insensati per non essere esclusi dal manicomio generale. Si può gioire, esultare, manifestare adesione ad un risultato sportivo senza cadere nel vortice della bestialità. Però nessuno «cippa» (da «cip» come al gioco del poker), tutti si genuflettono al dio (rigorosamente minuscolo) pallone, dal presidente della Repubblica al presidente del Consiglio dei Ministri, ai singoli tenutari dei Dicasteri, ai famigli, ai e alle portaborse, alle assolutamente inutili figure di supporto. Senza contare guardiaspalle e altri emuli di Kevin Costner. Pongo una domanda: quando e chi farà sapere al cittadino (cittadino, non quella massa informe chiamata popolo) italiano quanti erano i compagni di merenda a Londra e quanto è costato il banchetto pallonaro? Per carità, segreto di Stato, protetto come i misteri degli ultimi cinquanta anni di questa scricchiolante Repubblica. Sono ferocemente contro coloro che minimizzano la complicata situazione pandemica, ma mi chiedo come giustificare la totale assenza di regole per i barbari che hanno preso d'assalto le città, mentre per due poveri coglioni di cittadini che una sera vogliono andare al ristorante un percorso ad ostacoli: mascherine, Green Pass che devi scaricare, copiare, proteggere, poi distanza, e se vai al cesso mettiti la mascherina se no il cameriere ti placca come un rugbista. Ma si sa, i barbari hanno sempre fatto paura fin dai tempi dei Visigoti. E allora meglio far finta di non aver visto e abbozzare con mezzi sorrisetti impacciati.

E adesso la satira di Michele.

"La variante azzurra dilaga grazie agli assembramenti di tifosi, ma le autorità sanitarie rassicurano: non solo non è letale, ma si risolve in un pomeriggio con un paio di starnuti azzurri, arresta la caduta dei capelli negli uomini, scioglie la cellulite nelle donne.

"Ma è la ricaduta sociale a impressionare. Chi indossa la maglia azzurra si tramuta in un istante in cittadino perfetto, campione di correttezza e di fair paly. I contribuenti azzurri pagano le tasse fino all'ultimo centesimo, gli automobilisti azzurri non parcheggiano più in doppia fila, i mafiosi azzurri si consegnano a don Ciotti, la magistratura azzurra chiude tutti i processi in sei mesi, nelle carceri azzurre non si pestano più i detenuti, i leghisti azzurri aprono alla legge Zan, i gender azzurri dichiarano che l'identità di genere non è poi così determinante, basta la salute, il PD azzurro dice cose comprensibili a tutti e diventa popolarissimo in ogni bar. Le aziende azzurre non licenziano più i dipendenti con una mail e finalmente la smettono di chiamare «risorse» le persone (se sei licenziato, fa girare le balle). I mariti azzurri non accoltellano più le mogli azzurre. I giornalisti azzurri non pubblicano più le intercettazioni telefoniche che non c'entrano niente con i reati. I ministri azzurri non usano più i voli di Stato per andare a comperare l'anguria".

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