UltraKMarathon 50km - La lunga corsa intorno al Monte Canate
- Data pubblicazione
SPORT | Atletica, podismo | |
AUTORE | Gian Carlo Chittolini | |
EDITORE | Presumibilmente sempre lo stesso visto che non c'è altra indicazione | |
CONTENUTO | Libro quasi completamente fotografico, anzi, toglierei il quasi. Testi pochi, ringraziamenti molti. Tutto l'abbondante e pregevole materiale fotografico è finalizzato alla valorizzzione, e quindi promozione, di questa corsa podistica che ha un habitat molto affascinante: l'Appennino a cavaliere fra le province di Parma e di Piacenza, terre di vini generosi, profumati insaccati, paste fatte in case insaporite da ricchi ragù o da calorici riccioli di burro, e rese sublimi dal profumo di quel Parmigiano unico al mondo col suo gemello Reggiano. Il tutto «condito» dalla serena bellezza delle terre circostanti, fatte a mo' di montagne russe, un po' più dolci, curve sinuose, quasi lascive. Appennini non Alpi. E la corsa? Beh, la facciano gli altri, cui plaudo con tutta la mia convinzione. Il libro trasuda entusiasmo, e entusiasmo vuol trasmettere. Il mio augurio a «Spino» Chittolini è che colga nel segno. Se dico che «Spino» è il nome con cui è conosciuto a Salsomaggiore e dintorni, ci sta. Se mi metto a spiegare cosa ha fatto Gian Carlo Chittolini in atletica gli faccio un torto. Scordavo: non mancano pagine, scritti, foto autocelebrativi...ma è umanissimo. | |
UNA FRASE | ||
ACQUISIZIONE | Omaggio dell'autore, con dedica | |
ANNOTAZIONI | Una, del tutto personale. Nel lungo elenco di fotografi coinvolti in questa «chittolinata» ho beccato un nome che mi obbliga ad aprire il libro della memoria, la mia. Daniele Romano è figlio di quel Giuseppe che per anni, nel reparto legatoria della Tipografia Apollonio di Brescia, ebbe cura dei miei libri e delle collezioni di riviste e giornali che facevo rilegare, una abitudine che ho sempre avuto per salvaguardare un patrimonio cartaceo dal quale farò fatica a staccarmi, quando sarà ora. Giuseppe padre, con la sua barba risorgimentale, era attentissimo alle mie indicazioni e educato nel suggerirmi le sue. Poi, il signor Giuseppe ha scelto di abbandonare le rilegature e di dedicarsi alla amorevole cura di una certo numero di olivi che sono a dimora in una frazione del Comune di Gargnano, stessa terra che io ho eletto a mio ultimo (ultimo? e chi lo sa) fortilizio. E, credo, che nella potatura degli ulivi sarà altrettanto meticoloso e amoroso come con le vecchie e acciaccate pagine. Mi parlava, il signor Giuseppe, nei nostri incontri in Apollonio, di quel suo figliolo che era bravo con la macchina fotografica, e mi mostrava alcuni suoi scatti. E ne era orgoglioso. A buon diritto. Adesso, volo dal Monte Canate al Monte di Gargnano, trasportato dalla piacevole brezza del ricordo e di persone ritrovate. |