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1903 le premier Tour de France



SPORT Ciclismo
AUTORE Jean-Paul Vespini
EDITORE Éditions Jacob-Duvernet www.editionsjd.com
CONTENUTO Una bellissima epopea della prima edizione del Tour de France, tra sport, società, giornali, giornalismo e giornalisti, geografia, gastronomia, industria, lo scontro fra costruttori di biciclette e quelli delle prime auto che rivendicavano la supremazia del mezzo meccanico, politica, l'Affaire Dreyfus, la pubblicità che già interferiva pesantemente, come sempre.
UNA FRASE Scrisse Paul Veber su La Provence Sportive, il 12 agosto 1903:"...Il en sera toujours ainsi á l'avenire parce qu'il faut que le gros gagnent à une époque où le mot sport est remplacé par celui de galette". Commento di Vespini: "Une remarque qui conserve aujourd'hui tout son actualité, tandis que le poids financier des sponsors, l'intérêt économique des marques, le montant des transferts et le prix décernés par les épreuves propulsent le dieu argent en tête de toutes les motivations".
ACQUISIZIONE 19 Euro, acquisto tramite www.amazon.fr
ANNOTAZIONI Ieri, 5 luglio 2014, a Leeds, in Gran Bretagna, è iniziata la 101esima edizione del Tour de France, che molti amano chiamare anche La Grande Boucle. Al tempo stesso io, nel mio piccolo microcosmo letterario, ho finito di leggere un libro che non ho nessuna esitazione a classificare come uno dei più belli - parlo di sport, ovviamente - che ho letto nella mia vita. Mi è costata impegno e attenzione questa lettura, se non altro per essere scritto in francese, idioma che conosco un poco ma non mi considero certo un nipotino di Victor Hugo o Marcel Proust. Sforzo, non titanico, certo, ma ne è valsa la pena. Con questa lettura, con la bella scrittura lineare, pulita, e in più documentatissima dell'autore, mi sono trovato immerso....nel 1903! Pochi libri mi hanno regalato questa sensazione di partecipare al contenuto delle pagine. La lettura si è associata alla immaginazione, mi sembrava di vedere le strade polverosissime, le regioni francesi, i villaggi e le città. Mi sembrava di essere lì a vedere il passaggio di Maurice Garin, "Le Petit Ramoneur", il piccolo spazzacamino, la sua famiglia era della Valle d'Aosta; oppure di Joseph Fischer, "l'Allemand d'acier", il tedesco d'acciaio; o di Léon Georget, soprannominato "le Brutal", capace di ingurgitare litri di Bordeaux rosso da poco prezzo; o del belga Julien Lootens da tutti conosciuto come "Sansone" per le sue dimensioni gigantesche. Mi sembrava di sfogliare i giornali di allora insieme all'autore del libro: Le Vélo, L'Auto, Monde Sportif, La Vie au Grand Air, Revue Sportive, e poi i giornali di informazione generale: Figaro, L'Écho de Paris, La Presse, Matin, Journal,  e altri ancora. Per una storia della stampa sportiva francese di interessantissima lettura l'ultimo capitolo del libro "Révelations sur l'origine de la creation de L'Auto et du Tour de France". Ho vissuto anch'io i dispetti fra giornalisti, le loro infuocate polemiche senza esclusione di colpi (oggi invece va di moda l'insipido politicamente corretto, infatti i giornali non li legge quasi più nessuno). Fra i grandi della carta stampata di quel tempo quel Franz Reichel, atleta campione di Francia e internazionale di rugby, autore di parecchi libri di atletica imprescindibili per chi voglia sapere un po' di storia o preistoria dell'atletica (ma ce ne sono ancora?). A proposito di atletica: fra i partecipanti al primo Tour c'era un francese, Lucien Barroy, specialista di cross country, che era stato clown e acrobata in un circo! E ancora a proposito di cross: il primo Tour de France si concluse ufficialmente a Ville-d'Avray, dove, nel 1898, si era disputato il primo incontro internazionale di cross fra due Nazioni, Francia e Gran Bretagna. Tutto questo ho letto e imparato da Jean-Paul Vespini, cui sono riconoscente. Il suo libro merita un posto speciale nella mia "Collezione".

 

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